Cultura

Visioni di una New York «orizzontale», osservata da una prospettiva differente

Visioni di una New York «orizzontale», osservata da una prospettiva differente«Canner» a New York

SCAFFALE Anni di film ambientati nella Grande Mela ci hanno regalato una finta dimestichezza con la geografia newyorkese, convincendoci di saperci orientare lungo le sue avenue. Ma le strade, a New […]

Pubblicato circa 7 ore faEdizione del 13 novembre 2024

Anni di film ambientati nella Grande Mela ci hanno regalato una finta dimestichezza con la geografia newyorkese, convincendoci di saperci orientare lungo le sue avenue. Ma le strade, a New York, per molte persone non sono incroci di asfalto dai nomi mitici ma casa, spazio di vita quotidiana. Sono persone che passano inosservate: abitano quella che Francesca Berardi definisce, in L’invenzione dei tuoi occhi (Terre di Mezzo, illustrazioni di Lucio Schiavon; pp. 96, euro 15), «la città orizzontale».

QUANDO CAMMINIAMO per New York non la vediamo mai, attratti dalla città verticale fatta di punte che salgono al cielo: questione di prospettiva, di dove puntiamo gli occhi. Berardi li ha saputi puntare abbastanza in basso da frantumare la barriera che la città orizzontale ha eretto a sua difesa. Una domenica di aprile raggiunge un redemption center a Brooklyn: studia alla scuola di giornalismo della Columbia e vuole raccontare i canner, le persone che raccolgono lattine (can) per strada e le consegnano a questi centri per il riciclo (progetto sfociato nel sito canners.nyc). Ogni involucro vale 5 centesimi: nato negli anni ’80 per incentivare a riciclare, questo sistema è diventato un welfare informale per chi vive in povertà – nella città orizzontale 5 centesimi sono qualcosa. Berardi racconta una storia basata sulla fortuna: la sua è stata incontrare Walter, che nel 2008 partì a piedi da El Salvador per raggiungere gli USA (in cui aveva già vissuto e da cui era stato espulso), mentre per Walter la fortuna è stata non aver incontrato poliziotti alla frontiera texana. Il suo è un viaggio da eroe ma senza epica: nessun dio ne decide gli spostamenti. Anzi, per non impazzire di solitudine e paura raccoglie una scatola di cartone che fissa davanti agli occhi, come uno schermo e un binocolo. A New York gli viene risparmiato il pellegrinaggio quotidiano alla ricerca di bottiglie e gli viene riservato il ruolo di contabile del materiale raccolto dagli altri canners.

NEL SOGNO AMERICANO di Walter la città verticale non è nemmeno contemplata: lui è «un essere umano raro, un non consumatore», per cui il denaro serve come paracadute se perdesse l’opportunità di dormire alla parrocchia di Brooklyn che lo ospita. Ha avuto troppi incubi e ora l’unica cosa che può sognare è una vita senza ambizioni e senza essere più deportato. Per questo Walter rifiuta una casa, vive circondato di sacchetti, accumula oggetti da usare, indossa sempre strati di vestiti. Da quel giorno del viaggio, non ha più tolto dalla faccia occhiali di cartone che ogni giorno assembla in montature diverse: c’è chi lo definirebbe un artista ma, scrive Berardi, «lui mi rispose che aveva solamente trovato un modo per sopravvivere», che per lui significa vedere senza essere visto, metafora di una vita vissuta senza potersi permettere di lasciare tracce.
Quando Berardi lascia New York il legame non si spezza: si telefonano ogni domenica, lei gli manda libri. Ma quando arriva il Covid, a telefonarle non è lui: lo hanno trovato morto, ucciso dal virus o solamente dall’indifferenza. Nessun dio ha guidato il suo viaggio, ma un gruppo di uomini lo seppellisce evitandogli l’incubo delle fosse comuni: la vita terrena di Walter finisce così, senza poesia, forse perché è così che a volte va. Berardi ne ha ereditato gli occhiali (più di trecento) che ogni giorno le ricordano «che sono io a decidere come usare i miei occhi, a scegliere dove e come guardare». Perché la realtà non è tutta uguale: è la prospettiva che scegliamo per guardarla che definisce noi stessi e chi ci circonda.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento