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Visibilia, la procura chiede il fallimento. Santanchè indagata

Visibilia, la procura chiede il fallimento. Santanchè indagata

Visibilia Editrice La ministra del turismo ha ceduto le quote della società

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 novembre 2022

Va verso il fallimento la Visibilia Editrice, società di cui la ministra del turismo Daniela Santanchè è stata fondatrice, prima azionista e, fino allo scorso gennaio, amministratrice delegata. Il prossimo 30 novembre è prevista al tribunale di Milano un’udienza per discutere un’istanza di liquidazione giudiziale frutto di quello che la procura definisce «un evidente e manifesto stato di insolvenza». Visibilia, che tra le altre cose manda in edicola Novella 2000, Visto, VilleGiardini e Ciak, avrebbe debiti scaduti verso l’Agenzia delle Entrate per 984mila euro.

Santanchè, in tutto questo, le sue quote societarie le ha dismesse, ma è ugualmente coinvolta nel caso perché le irregolarità sarebbero nei bilanci tra il 2016 e il 2020, con «costanti perdite» dunque anche durante la sua gestione. Inoltre, secondo la Guardia di finanza, dall’analisi dei documenti contabili emergerebbero «gravi irregolarità nella gestione» e «false comunicazioni sociali relative ai bilanci, almeno dal 2017, con particolare riguardo alle voci avviamento e imposte anticipate». È a questo proposito che la ministra risulta iscritta nel registro degli indagati per bancarotta.

Tutto è nato da un esposto inviato alla procura dai soci di minoranza di Visibilia, che avrebbero indirizzato gli investigatori verso alcune iniezioni di liquidità attraverso un prestito che avrebbe «sì permesso la prosecuzione dell’attività imprenditoriale ma anche, di fatto, causato il crack del valore azionario, regredito del 99.97%». Le perdite sarebbero poi state gestite attraverso un «erronea contabilizzazione delle poste dell’attivo patrimoniale». I debiti fiscali accumulati, infine, non sarebbero stati rateizzati.

La situazione era precipitata a giugno, quando i revisori dei conti non avevano firmato il bilancio della società, dichiarandosi impossibilitati a esprimersi sui numeri del 2021 e avanzando seri dubbi sul piano industriale 2022-2024. È così che, dopo tanto covare, le tensioni interne alla società sono esplose e hanno portato fino all’istanza di fallimento.
Visibilia, dal canto suo, ha comunicato «di aver conferito mandato ai propri legali di acquisire la documentazione a supporto dell’istanza della procura» e che «contesterà la sussistenza dello stato di insolvenza, non ritenendo gli inadempimenti richiamati quali elementi di prova di incapacità della società a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni». La palla passa al giudice del tribunale fallimentare di Milano.

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