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Violenza, lavoro e diritti: lo spazio donna è un 8 marzo lungo tre giorni

Violenza, lavoro e diritti: lo spazio donna  è un 8 marzo lungo tre giorni

La fiera Quest’anno «Mama chat», uno sportello virtuale che può aiutare le mamme che sono in difficoltà oppure vittime di abusi

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 marzo 2019

Fa’ la cosa giusta! 2019 si apre l’8 marzo e offre l’occasione per declinare, al plurale, la questione di genere, con un ciclo di incontri dedicati al ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro e alcuni focus sulla violenza di genere, sulle donne scienziate, sui diritti delle madri lavoratrici.

Uno è dedicato al tema dell’expertise femminile, e della sua sotto rappresentazione nei media: secondo i dati del Global Media Monitoring Project 2015 solo il 18% degli esperti interpellato dai media è donna. L’Osservatorio di Pavia e l’associazione Gi.U.Li.A (Giornaliste Unite Libere Autonome), in collaborazione con la Fondazione Bracco e con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, hanno così lanciato www.100esperte.it, una banca dati online inaugurata nel 2016 con 100 nomi e Curriculum Vitae di esperte di STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), un settore che storicamente non è rappresentato da donne, ma che è strategico per lo sviluppo economico e sociale. Se ne parlerà nel corso di un incontro (domenica 10 marzo, ore 16) con Caterina La Porta, biologa e Group Leader del laboratorio di ricerca oncologica dell’Università Statale di Milano, e Chiara Montanari, ingegnera e prima donna alla guida di una missione scientifica in Antartide (che conta 32 dipendenti, tutti uomini).

Si affronterà anche il tema dei diritti della donna lavoratrice, prima e dopo la gravidanza. Un tema sentito dalla Ong Save the Children, che pubblica un rapporto dal titolo evocativo «Le equilibriste», e ovviamente dalla Camera del Lavoro. Nel corso dell’incontro in programma l’8 marzo alle 16, invece, Piano C – spazio di coworking al femminile ma non solo, a Milano – racconterà i progetti dedicati al reinserimento nel mondo lavorativo.

Un approfondimento è dedicato anche al tema del linguaggio di genere, con Vera Gheno, sociolinguista: le parole sono fondamentali per scardinare immagini e stereotipi della raffigurazione linguistica femminile, e ogni scelta ha una conseguenza. La Gheno, dottore di ricerca in Linguistica, si occupa da vent’anni di comunicazione mediata dal computer e di linguaggi giovanili, insegna a contratto presso l’Università di Firenze e gestisce il profilo Twitter dell’Accademia della Crusca.

Tra gli espositori, quest’anno è per la prima volta in fiera «Mama chat», uno sportello rosa che aiuta ragazze, donne e mamme in difficoltà o vittime di abusi: è uno spazio virtuale, che funziona attraverso una chat a cui la donna può rivolgersi per contattare consulenti che offrono sostegno a titolo gratuito. «Mama chat» fornisce supporto psicosociale e si occupa di salute mentale (ansia, depressione, disturbi alimentari, attacchi di panico), famiglia e relazioni (dipendenza affettiva, bullismo, maltrattamenti domestici), maternità (depressione post-partum, maternity blues, ecc.), violenza (fisica, psicologica, stalking). A rispondere alla chat sono psicologhe professioniste e operatrici sociali formate. «Mama chat» ha ottenuto il riconoscimento come migliore start up sociale al Wired Next Fest Firenze 2018.

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