Settembre 1973, siamo all’alba del colpo di stato che ha funestato la storia del Cile. Santiago è scena di rastrellamenti, incarcerazioni, processi sommari. La dittatura non risparmia nessuno e il sospetto serpeggia incontrastato. ADOLFO RAFAEL COZZI Figueroa e altri due compagni vengono arrestati in un appartamento e, senza che fosse formalizzata alcuna accusa, vengono reclusi nello stadio nazionale della capitale, trasformato in campo di concentramento. Cozzi rimarrà imprigionato dal 27 settembre all’11 novembre, 46 giorni terribili che ha raccontato in Estadio Nacional (Abbot, traduzione di Luigi Petrella, pp. 120, euro 14). «Lo stadio, quello spogliatoio pieno di uomini in catene,...