Fuori i secondi, ne bastano 28 per far sognare l’Albania e i suoi cinquantamilatifosi arrivati a Dortmund. Entusiasmo alle stelle, anche se pure nel cuore della Germania c’è ancora luce in cielo alle ore 21 e 28 secondi: è l’orario esatto del gol segnato da Nedim Bajrami, 25 anni, svizzero d’Albania, centrocampista del Sassuolo.

Il suo è l’euro gol più veloce della storia. Ventotto secondi ventotto, nei 64 anni dell’Europeo, dalla vittoria dell’Urss a quella dell’Italia, nessuna rete è stato un lampo come questo.

Entusiasmo alle stelle, bandiere rosse con aquile nere che svolazzano, ventimila italiani ammutoliti, commissario tecnico azzurro basito. Luciano Spalletti mani in tasca, giacca con inspiegabile scritta ITALIA sulle spalle, sembra un pugile avvolto nel suo accappatoio, già suonato prima ancora di salire sul ring.

E sull’altro angolo, in piedi davanti alla panchina albanese ecco Sylvinho, allenatore brasiliano delle Aquile che alla fine degli anni Novanta lasciò Belo Horizonte per volare a Londra e diventare con l’Arsenal uno dei migliori difensori d’attacco della Premier League.

Non si fida Sylvinho, ha ragione. Non basta lo sciagurato Dimarco e la sua rimessa che diventa un assist per il gol lampo. Non basta l’entusiasmo, l’organizzazione, il cuore e il coraggio dell’Albania. Bastano 11 minuti e l’Italia pareggia con una sassata che parte dalla testa di Bastoni, altri 5 e al 16’ un tiro da fuori area di Barella ed è 2-1.

Si dirà, l’Italia merita, gioca bene, anzi benissimo, anche se non sarebbe bene dimenticare che il ranking fa scoprire quanto sia grande l’Europa del calcio: loro sono al quarantasettesimo posto, incastrata tra Georgia ed Estonia, dietro solo storie come Macedonia, Andora, Galles, Montenegro, Gilbiterra, San Marino.

Per capirci: l’Italia è testa di serie numero 2 in Europa, nove in Europa. E allora sarà anche una bella Italia, sarà anche meglio nella ripresa, si muoveranno bene anche Calafiori, Scamacca e Chiesa, ma probabilmente serviranno altri avversari per capire se l’Italia di Spalletti potrà difendere fino alla fine l’Europeo conquistato tre anni fa dalla sorprendente Italia del ct Mancini.

Sarà un’Italia solida quella di Luciano da Certaldo, ma al 90’ solo Donnarumma salva la vittoria e nega un pari che per l’Albania non sarebbe stato furto con scasso.

Finisce con una solitaria invasione albanese in pieno recupero, finisce 2-1. Applaude Edi Rama, premier socialista d’Albania, buon amico di Giorgia Meloni, che a Dortmund non si è vista.

Applaudono i ventimila italiani e pure quei cinquantamila arrivati dall’Albania, in una Germania dove in un altro secolo gli immigrati eravamo noi.

Prossima sfida Spagna-Italia, 20 giugno ore 21. Spagna che nel pomeriggio ha battuto 3-0 una deludente Croazia.

Passano le prime due, stavolta neppure i secondi saranno fuori.