Politica

Vietato cantare Bella Ciao a quelli di CasaPound

Vietato cantare Bella Ciao a quelli di CasaPound

A Roma convocate in questura tre donne che avevano fatto un presidio "canoro" contro un banchetto dei neofascisti alla Garbatella

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 2 agosto 2018

Un avviso dalla questura. È quello che lunedì scorso hanno ricevuto tre donne romane. Un provvedimento previsto dall’art. 3 del codice antimafia per persone ritenute «socialmente pericolose» dimostratesi «dedite alla commissione di particolari reati». Per una delle tre è stata notificato l’avvio di un’indagine mentre per le altre due è arrivato il semplice avviso orale del questore.

«Il bello è che a nessuna di loro viene specificato quali sarebbero questi reati» si legge nel comunicato della rete antifasciste e antifascisti di Roma Sud. Il motivo della convocazione si riferisce a un episodio avvenuto durante la campagna elettorale per le recenti elezioni all’ottavo municipio. È il 20 maggio di quest’anno e di fronte ai ,magazzini Oviesse di Largo Leonardo da Vinci, nel quartiere San Paolo, c’è un banchetto presidiato da una cinquantina di militanti di Casapound impegnati nella distribuzione del loro materiale elettorale. Un gruppetto di antifasciste riunitosi spontaneamente si avvicina al banchetto e chiede di incontrare il candidato presidente di Casapound all’VIII municipio Massimiliano Pugliese «per discutere le problematiche del quartiere». Non ricevendo risposta – anche perché Pugliese non era presente al volantinaggio – il gruppo di donne intona «Bella ciao». A squarciagola.

Ecco il presunto reato. Le tre donne convocate in questura hanno incassato la solidarietà di Nicola Fratoianni , leader di Sinistra Italiana e deputato di Liberi e Uguali. «Io sapevo che socialmente pericolosi sono ladri, mafiosi, stupratori, corrotti chi commette reati» scrive su un post facebook invitando i propri follower a inviare una mail al ministero dell’interno con allegato un file audio in cui cantare «Bella Ciao».

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