Vietato ai cani e agli italiani, la manodopera in stop motion
Locarno 75 «Interdit aux chiens et aux italiens» (Manodopera) è il film di pre-apertura del 75° Locarno Film Festival e sarà presentato in Piazza Grande la sera del 2 agosto
Locarno 75 «Interdit aux chiens et aux italiens» (Manodopera) è il film di pre-apertura del 75° Locarno Film Festival e sarà presentato in Piazza Grande la sera del 2 agosto
Mi sembra di scrivere di mio padre, della sua vita e di tanti del paese che da giovani, poveri, si sono avventurati per il mondo in cerca di lavoro. Una delle rotte approdava in Francia, anche per un certo tempo, visto che la vita dei cugini d’oltralpe non era così esotica per sapori, costumi e lingua. Si cercava di esercitare il proprio mestiere, artigianale e comunque manuale, qualche volta «rubando il lavoro ai locali» senza saperlo, e anche vendere sopra i ponti sulla Senna e ai marchés i propri prodotti. Era un’altra vita rispetto alle pecore, alle patate e alla miseria di casa oltre il confine, a cui si poteva comunque far ritorno ogni tanto. Non la meta definitiva, anche se per qualcuno la fu, ma una spesso lunga anticamera, non vissuta inutilmente, prima della lunga traversata transatlantica.
Passando per l’anello di congiunzione rappresentato da quella imponente statua della Libertà regalata dalla Francia agli Usa, gli immigrati italiani finalmente approdavano in America, terra di opportunità e di pensione americana, di guadagno e di fatica.
Di una storia come questa, molto italiana del secolo scorso, ma anche senegalese o marocchina oggi, racconta a passo uno o stop-motion che dir si voglia, il lungometraggio a pupazzi animati Manodopera di Alain Ughetto. L’autore, che è anche voce narrante, ricostruisce la storia della sua famiglia piemontese a partire dai suoi nonni Luigi e Cesira che partono con i figli dal paese montano Ughettera, ai piedi del Monviso, per iniziare una nuova vita in Francia e un cambiamento radicale per tutta la discendenza.
Dialogando con sua nonna Cesira, emerge la storia famigliare: la vita ad Ughettera, i lavori stagionali in Francia e Svizzera, il sogno de «La Merica», le guerre, la povertà, il fascismo e l’emigrazione verso la Francia.
Nelle sue note di realizzazione, Alain Ughetto rivela: «I testimoni di quell’epoca, la generazione nata intorno al 1870, in Italia, ormai non ci sono più da molto tempo.
Nel villaggio di Ughettera, i tetti delle case sono crollati, cancellandone il passato contadino; gli alberi sono cresciuti sulle rovine del villaggio; di tutti i suoi abitanti, oggi, non resta più nulla. Un contributo dal valore inestimabile, per questo film, fu la scoperta del libro Il mondo dei vinti di Nuto Revelli. Questo scrittore e partigiano italiano, nella sua opera, ha ricostruito quello stesso mondo contadino in cui hanno vissuto i miei nonni, in Piemonte, restituendo al mondo le loro storie».
E anche il nipote animatore Alain ha ricostruito con maestria artistica e artigianale quegli ambienti, fondendo artificio e realtà materiale con un approccio personale e originale. Il film è girato perlopiù con pupazzi animati con qualche inserimento di immagini fotografiche e di «intrusioni» dal vero come la presenza della mano effettiva del regista.
Il tocco personale però è l’utilizzo di oggetti e prodotti originari del paese per ricostruire il set, dove i broccoli realmente coltivati a Ughettera diventano gli alberi del paese in rovine. Non una semplice trovata, ma un collegamento profondo con la realtà raccontata che passa per la materia, la terra e i suoi prodotti. «In occasione del mio viaggio ad Ughettera» –prosegue il regista- «ho raccolto alcuni oggetti legati alla vita quotidiana dei miei antenati: carbonella, broccoli, castagne… Tornato nel mio studio, ho usato questo bottino per dare vita ad un mondo in miniatura: i broccoli sono divenuti alberi, il carbone si è trasformato in montagne, le zollette di zucchero in mattoni… Nel mio laboratorio, con l’aiuto di Jean-Marc Ogier e la sua squadra, abbiamo ricostruito quel mondo scomparso». Note intrise di familiarità sono senz’altro anche quelle di Nicola Piovani che ha composto le musiche originali.
Premio della giuria all’ultimo festival del film d’animazione di Annecy, Interdit aux chiens et aux italiens (Manodopera) è il film di pre-apertura del 75° Locarno Film Festival e sarà presentato in Piazza Grande la sera del 2 agosto
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