Il tredicesimo anniversario della strage di Viareggio cade oggi, in giorni decisivi per l’esito del processo ai colpevoli del disastro ferroviario che il 29 giugno del 2009 uccise trentadue persone, ne ferì un centinaio e distrusse un intero quartiere.

Domani mattina infatti è in programma la probabile ultima udienza del processo bis di appello che deve stabilire le pene per i vertici delle Ferrovie dello Stato (l’ex ad Mauro Moretti e l’ex ad di Rfi Michele Elia) dichiarati colpevoli con sentenza definitiva dalla Cassazione dell’8 gennaio 2021. Che però ha chiesto di ricalcolare le loro pene considerando prescritte le aggravanti previste in tema di sicurezza sul lavoro.

«La richiesta della procura per Mauro Moretti è di 6 anni e 9 mesi, molto vicina alla pena stabilita in primo e secondo grado – spiega l’avvocato dei familiari delle vittime Gabriele Dalleluche – c’è da considerare che Moretti ora ha deciso di avvalersi della prescrizione sopravvenuta per il reato di omicidio colposo plurimo ma non l’ha fatto per lesioni colpose e incendio colposo e non può farlo per il reato di disastro ferroviario. Anche se l’anno prossimo compirà 70 anni, per poter accedere a misure alternative al carcere dovrà sperare in una pena lieve, vicina ai 4 anni, mentre la stessa Cassazione in un passaggio della sentenza per le responsabilità acclarate ipotizza anche pene superiori senza il reato di omicidio colposo plurimo», conclude Dalleluche.
Scontato il ricorso di Moretti in Cassazione, dove però le possibilità di “sconti” sono ridotte all’osso proprio in virtù della sentenza della pronuncia dello scorso anno.

Sul piano civile è arrivata la sentenza di primo grado ma i familiari non hanno accettato i risarcimenti, rimanendo parti civili.

Su questo tema si è consumato uno scontro durissimo con il Comune di Viareggio. A marzo infatti la giunta ha deciso di accettare l’ultima tranche del risarcimento proposto da Ferrovie dello Stato di 200 mila euro e dunque di uscire dal processo penale come parte civile. Una decisione contestata dall’associazione dei familiari “Il mondo che vorrei” con Marco Piagentini che ha chiesto al sindaco Giorgio Del Ghingaro di rifiutare i soldi delle assicurazioni. Al diniego ha deciso di non invitare il Comune alla cerimonia. «Per anni – dice Marco Piagentini, presidente dell’associazione “Il Mondo che vorrei” – il sindaco Giorgio Del Ghingaro e gli amministratori hanno risposto alle nostre richieste. Quest’anno preferiamo che non vengano, se poi invece ci saranno, non parleranno sul palco».

Il programma delle commemorazioni inizierà alle 11 al cimitero della Misericordia con la messa celebrata dall’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti. La sera il momento più coinvolgente: alle 21 la “camminata civile”, il corteo che partirà da piazza Nieri e Paolini, di fronte al Comune di Viareggio, con l’invito a tutti i viareggini ad aprire le finestre e fare rumore, oltre che ad appendere uno striscione alle finestre.

Alle 22,30 in via Ponchielli, epicentro del disastro, “L’arte della vita”, con racconti e interventi. Alle 23,48 in punto i 32 rintocchi dalla Casina dei Ricordi.
I ferrovieri di «Ancora in marcia» chiedono a tutti i macchinisti che transiteranno per Viareggio di emettere fischi per dimostrare la vicinanza di tutti i ferrovieri. Alle 17,30 invece ricorderanno Michele Michelino, scomparso il 21 aprile, ex operaio Breda che si è battuto per la salute nei luoghi di lavoro.