Viaggi economici nascosti, 5 milioni di multa a Trenitalia
L’Antitrust ha accertato che il sito aziendale esclude soluzioni meno care sui treni regionali
L’Antitrust ha accertato che il sito aziendale esclude soluzioni meno care sui treni regionali
L’Antitrust ha multato Trenitalia per 5 milioni di euro. La sanzione ha punito la gestione delle prenotazioni online, su App e tablet che escluderebbero i treni regionali più economici. Il garante ha accertato che le soluzioni di viaggio proposte su questi strumenti informatici altera la scelta del consumatore. L’algoritmo usato per comporre gli itinerari che contemplano un cambio propone la scelta dei treni più costosi come le frecce e gli intercity. Nel caso in cui un viaggiatore si muova tra stazioni vicine è portato a scegliere questi mezzi, anche per percorsi brevi. Secondo l’Antitrust, Trenitalia non ha informato i consumatori sulla limitazione, ma ha utilizzato la denominazione ingannevole «tutti i treni» sul sito aziendale. La scelta di una combinazione più economica resta difficile da rinvenire sul sito aziendale, obbligando i viaggiatori a raffrontare i risultati derivanti dalla consultazione separata delle banche dati dedicate ai distinti servizi Frecce e Regionali. Le alternative omesse non sono, a parere del garante, in alcun modo conoscibili dai consumatori che accedano al motore orario tramite App o Ess. In pratica ai viaggiatori, pendolari compresi, dovrebbe essere garantita la libertà di scelta tra un percorso più veloce e costoso, e uno più economico, anche se più lento. Come avviene già sul sito della Deutsche Bahn, ad esempio. L’azienda tedesca applica il regolamento europeo 1371/2007 che prevede, tra l’altro, l’obbligo di far conoscere al passeggero gli orari e le condizioni per il viaggio più veloce e le tariffe più basse. L’autorità ha anche imposto a Trenitalia l’obbligo di pubblicare una dichiarazione rettificativa per informare i consumatori sul proprio sito internet, sull’App e sui self-service presenti nelle stazioni.
«Consideriamo ad esempio – sostiene Federconsumatori- un passeggero in partenza da Rimini e diretto a Firenze. Se cerca sul sito di Trenitalia informazioni per il suo viaggio visualizzando l’opzione ‘tutti i treni”, non otterrà mai la soluzione “Rimini-Faenza più Faenza-Firenze”. Eppure l’opzione “tutti i treni” lascia presumere che si stiano fornendo al cittadino tutte le combinazioni possibili per raggiungere Firenze partendo da Rimini. Ma non è così. La combinazione Rimini-Faenza più quella Faenza-Firenze si può conoscere solo cercando informazioni sull’opzione “regionali”».
«Un vittoria su tutti i fronti dei consumatori e del Codacons, associazione che aveva presentato diversi esposti all’Antitrust segnalando anomalie nella fase di prenotazione dei biglietti ferroviari online e tramite biglietterie automatiche – sostiene Carlo Rienzi del Codacons – Ora l’azienda deve indennizzare la pluralità di utenti danneggiati dalla pratica commerciale scorretta, applicando sconti a tempo determinato sui prezzi dei biglietti, così da risarcire la categoria dei passeggeri che hanno sostenuto nel tempo maggiori ed ingiuste spese»
«Si tratta di un gap d’informazioni con cui Trenitalia ha inferto un triplo danno ai cittadini- sostengono i deputati del MoVimento 5 Stelle della Commissione Trasporti – ha sabotato i treni regionali pagati dalle Regioni con i soldi pubblici». «È inaccettabile che un’azienda di trasporti, a maggior ragione se a totale controllo pubblico come Trenitalia, nasconda ai propri utenti le tariffe più vantaggiose – sostiene Franco Bordo (Articolo 1) – Presenteremo un’interrogazione al ministro dei Trasporti e chiederemo che l’amministratore delegato di Fs venga audito in commissione Trasporti su questa vicenda vergognosa».
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento