Economia

Via al “quantitative easing”, sono i giorni di Draghi

Via al “quantitative easing”, sono i giorni di DraghiIl presidente della Bce, Mario Draghi – Reuters

Il programma Bce Giovedì il board darà l'ok all'acquisto dei bond sovrani. L'entusiasmo di Hollande, che anticipa la misura, e la freddezza di Merkel, che nelle dichiarazioni ne sminuisce la portata

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 20 gennaio 2015

E così la settimana clou è arrivata, quella in cui il presidente della Bce, Mario Draghi, lancerà il suo quantitative easing, programma che prepara da mesi. La misura, è noto, verrà varata dal board della banca centrale che si riunisce giovedì: via quindi all’acquisto massiccio di bond, titoli di Stato dei vari paesi membri dell’euro, si dice per 550 miliardi. Per combattere la deflazione, nuovo “fantasma” (perlomeno sul piano economico) che si aggira per l’Europa, ma anche per dare un “colpetto” alla crescita. Immettendo liquidità nel sistema, infatti, non solo aumenta l’inflazione (l’obiettivo ideale di Draghi è il 2%), ma si dovrebbe dare più respiro alle banche per poter concedere crediti.

Per vedere gli effetti è ancora presto, ma in attesa del gesto si sono già registrate tensioni nelle borse nelle ultime settimane (non ieri, però: le principali con discreti rialzi), fibrillazioni legate anche alla recente decisione della Svizzera di sganciare il franco dall’euro. E ancora (e forse ancora di più) i mercati e soprattutto i governi attendono il voto greco di domenica prossima, legato inscindibilmente alle vicende economiche dell’intero continente, e dell’euro.

L’attesa comunque c’è, e se da un lato il presidente francese François Hollande forse ha corso troppo, anticipando ieri l’intervento della Bce – dovendo poi necessariamente smentire, per non dare l’impressione di voler interferire nell’autonomia dell’istituto – dall’altro lato la cancelliera tedesca Angela Merkel, fiera oppositrice della misura annunciata, ha cercato in qualche modo (almeno sul piano delle dichiarazioni) di sminuirne la portata.

«Giovedì, la Bce prenderà la decisione di acquistare debito sovrano, fornendo una liquidità significativa all’economia europea e creando un movimento favorevole alla crescita», ha affermato Hollande, secondo il Wall Street Journal nel corso di un incontro con un gruppo di imprenditori all’Eliseo. Dopo la sua anticipazione, però, è arrivata la parziale marcia indietro: lo staff del capo dello stato francese ha spiegato che quelle avanzate da Hollande erano soltanto «ipotesi» e non certezze, e che il presidente rispetta l’indipendenza della Bce.

«La Bce prende le sue decisioni in autonomia», ha tagliato corto Angela Merkel, rispondendo alle domande dei giornalisti. Per poi aggiungere: «Non parlerei di una settimana decisiva per l’euro». Quanto alla Grecia, la cancelliera tedesca ha sottolineato che «la Germania è pronta ad agire con solidarietà»: «Tutta la nostra politica si incentra sul fatto che la Grecia è parte dell’Eurozona».

Ha detto la sua, riporta l’agenzia Bloomberg, anche la presidente del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde: il quantitative easing della Bce dovrebbe ripartire quanto più possibile il rischio fra i paesi dell’Eurozona, ha spiegato, replicando a chi la interrogava sulle presunte pressioni esercitate dalla Germania perché i rischi restassero al contrario in capo alle rispettive banche centrali nazionali.

Idea confermata, quella sulla ripartizione “solidale” dei rischi, anche da 60 economisti intervistati da Bloomberg: a loro parere, la Bce dovrebbe annunciare un programma di acquisto da 550 miliardi di euro, concentrato principalmente sui bond governativi: ricalcando, nelle proporzioni, la quota di ciascun paese nel capitale della Bce. E con la possibilità, però, che le banche centrali nazionali si assumano almeno una parte del rischio (per un verso, quindi, rispondendo alle perplessità tedesche). Un quarto degli intervistati prevede che la Bce non acquisterà solo titoli di Stato, ma anche privati.

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