«È cominciato un processo che sicuramente sarà lungo e difficile» esordisce Gianluca Maggiore, presente con decine di attivisti fuori dall’aula del Tribunale di Lecce dove nella mattina dell’11 settembre è iniziato il processo per disastro ambientale contro la multinazionale Trans Adriatic Pipeline. La società con sede in Svizzera, ma che vede tra i suoi soci di maggioranza l’italiana Snam, si trova sul banco degli imputati assieme a 18 manager della stessa azienda e delle sue contrattate per la costruzione del gasdotto Tap, un progetto da 4,5 miliardi di euro da anni fortemente contestato per il suo impatto ambientale e sociale....