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Verifica su Berdini. Raggi: «La pazienza ha un limite»

Verifica su Berdini. Raggi: «La pazienza ha un limite»L'assessore all'urbanistica del comune di Roma Paolo Berdini – LaPresse

Campidoglio La maggioranza M5S in Campidoglio decide di avviare una «due diligenze» sull’assessore. Pesano l’assenza del sostituto e il caso stadio. Base grillina in fermento

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 14 febbraio 2017

Il lungo addio di Paolo Berdini alla giunta romana di Virginia Raggi si allunga di un’altra giornata di tira e molla, mentre la decisione sullo stadio con cittadella e migliaia di metri cubi di cemento a corredo si avvicina: oggi si tiene un nuovo incontro sul tema, con la società calcistica e i costruttori, assente l’assessore competente. Ieri era prevista la tradizionale riunione di maggioranza del M5S in Campidoglio. I consiglieri hanno deciso a maggioranza di affidare l’ultima parola su Berdini alla «due diligence», che sarebbe già avviata, sorta di verifica sul suo operato che pare pensata apposta per squalificarlo ulteriormente. Le improvvide dichiarazioni dell’assessore, insomma, non bastano a dichiarare chiusa la partita.

Ieri mattina la sindaca commentava: «Berdini? Continuo a leggere interviste… non so dove trovi il tempo. Lui sa bene che ci sono dei dossier da portare avanti e per senso di responsabilità dovrebbe farlo. Poi vi dico, la pazienza delle persone ha un limite…». Ma non si vuole liberare una casella senza avere un sostituto di peso. E poi ci sono le questioni concrete che pesano più di quelle di principio: Raggi e il M5S sono in difficoltà a invertire la marcia sulla vicenda Tor di Valle. Luigi Di Maio domenica scorsa, ospite da Lucia Annunziata, ha cercato di riscrivere le premesse di questa storia sostenendo che il M5S si era «impegnato» a realizzare lo stadio in campagna elettorale. Dunque non si tratterebbe di tradimento ma di semplice rispetto della parola data.

Ma la base grillina è in fermento. Massimiliano Morosini, che è portavoce 5 Stelle nel municipio VIII di Roma ritiene che «per stabilire quale deve essere la posizione sullo stadio mantenendo la coerenza con quanto il M5S ha sempre espresso in consiglio comunale, la soluzione è una: democrazia diretta. Invitiamo il garante Beppe Grillo ad attivare una consultazione sul blog». Chiede una votazione online anche Claudio Sperandio, attivista storico e organizzatore dell’assemblea dei meet-up romani dello scorso 5 febbraio. Fino all’ultimo si mantengono cauti gli esponenti pentastellati di primo piano. L’assessore al bilancio Andrea Mazzillo rimanda a questioni personali: «Si continua a lavorare, poi su quelle che sono le volontà di ognuno non sto qui a sindacare». Il capogruppo Paolo Ferrara parla al passato: «Berdini fino ad ora ha fatto moltissime cose positive e su questo non c’è dubbio». Fino all’esplicita melina del presidente del consiglio comunale Marcello De Vito, che saluta tutti con un plateale «no Comment». Di certo, la sindaca vuole evitare che ogni decisione gli precipiti addosso, dunque stavolta consulta diversi gradi del M5S. Ieri in Campidoglio, ad esempio, c’erano anche i consiglieri regionali Davide Barillari e Gialuca Perilli.

Slitta intanto l’interrogatorio di Raffaele Marra, ex capo del personale del Campidoglio, previsto per ieri mattina a Regina Coeli. Marra potrebbe rispondere alle domande dei Pm solamente dopo la chiusura delle indagini. Dunque, una volta appresi tutti i dettagli delle contestazioni che gli vengono mosse, dopo il deposito degli atti, valuterà se sottoporsi all’interrogatorio.

Sempre ieri è trapelata un nuovo dettaglio: il sito Fanpage ha ripescato una foto pubblicata da Dagospia e passata inosservata ai suoi stessi redattori. L’immagine risale al 27 ottobre dello scorso anno. Raggi era sindaca ormai da qualche mese, il suo «cerchio magico» era in piena azione e in un locale vicino all’estrema destra del quartiere Prati si videro Raffaele Marra e Salvatore Romeo intervenire al party di compleanno dell’avvocato Pieremilio Sammarco, presso il cui studio Raggi ha lavorato. Sammarco nei mesi scorsi è stato sospettato di essere una sorta di anfitrione della sindaca. Fu lui ad esempio a contattare per conto terzi il magistrato contabile Raffaele De Dominicis, per proporgli la nomina, poi abortita, ad assessore al bilancio. Lui ha sempre smentito, così come ha sempre negato di conoscere Marra. E dunque, che ci faceva l’allora braccio destro della sindaca assieme a uno dei suoi più stretti collaboratori a quel ricevimento?

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