Cultura

«Ventario», storia illustrata di brezze e antiche burrasche

«Ventario», storia illustrata di brezze e antiche burrasche

Albi illustrati Una lunga strada da percorrere sospinti da raffiche, uragani e calma piatta: il libro di Nomos di Sarah Zambello (testi) e Susy Zanella (disegni) che racconta tutti i movimenti dell'aria

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 13 dicembre 2023

Metafora dell’instabilità emozionale, ambasciatore di folate intrise di pazzia (Volver di Almodovar e il vento che squassava i pensieri di un intero paese), ma anche presagio divino e fenomeno che insidia l’ordine a favore dell’indisciplina, il «viaggio dell’aria» affascina da secoli letteratura, arte e cinema, inglobando nel suo soffio imprevedibile sogni e incubi della nostra specie umana. Non a caso la Torre dei Venti di Atene (costruita intorno al 50 a.C), oltre a segnalare i cambiamenti meteorologici leggeva pure il cammino delle stelle e l’oroscopo.

Così la coppia ormai rodata di Sarah Zambello (per i testi) e Susy Zanella (per le illustrazioni), dopo l’Ondario, il Nuvolario e il Cometario, si lancia alla scoperta del Ventario, una specie di atlante delle «raffiche» racchiuso in un magnifico libro, realizzato con la collaborazione dell’università di Genova, per le edizioni Nomos (pp. 80, euro 24,90), che racconta le «strade del vento» tra i Tropici e l’Antartide.

Dopo le spiegazioni scientifiche di quei movimenti che accompagnano e determinano la vita quotidiana su questo pianeta (correnti atmosferiche, bassa e alta pressione, fronti caldi, freddi e stazionari, fino alla brezza di mare e di terra) si prova a misurare la direzione e l’intensità di Eolo, affidandosi poi alla grande poesia di Ovidio che descrisse la «rosa dei venti» come un principio di individualità che dilaniano il mondo, in perenne conflitto fra loro.

I venti – dal Maestrale allo Scirocco – si coniugano con i desideri degli antichi esploratori dell’inafferabile, tutti coloro che tentarono arditamente di circumnavigare l’orizzonte invisibile. A chiudere questo percorso, sospinti da ricordi burrascosi, un’improvvisa calma piatta e un glossario che trasporta subito in altri universi, c’è la figura di Francis Beaufort: realizzò la sua «scala dei venti» quantizzando il movimento dell’aria e osservandone gli effetti sulle onde.

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