Venezuela, svolta nelle indagini per l’omicidio Serra
Caracas Arrestato un ex consigliere comunale colombiano legato a Uribe
Caracas Arrestato un ex consigliere comunale colombiano legato a Uribe
Svolta nelle indagini sull’assassinio del giovane deputato venezuelano Robert Serra. Mercoledì è stato arrestato un ex consigliere comunale colombiano, Julio Velez, sospettato di essere il mandante dell’omicidio del più giovane parlamentare della Repubblica bolivariana, commesso lo scorso ottobre. Il presidente Nicolas Maduro ha commentato l’arresto in televisione: l’uomo politico che esercitava il suo incarico nella città di frontiera di Cucuta, in Colombia, avrebbe orchestrato l’omicidio, commesso – secondo la magistratura – da Leiver Padilla, alias “el Colombia”.
Quest’ultimo, giorni fa è stato estradato dalla Colombia, dove si era rifugiato. Secondo Maduro, Velez e Padilla fanno parte di una banda di paramilitari legata all’ex presidente Alvaro Uribe, che vuole far cadere il suo governo. Uribe ha respinto le accuse con il solito stile: «Ogni infamia del chavismo mi spinge ad appoggiare sempre di più la lotta democratica contro questa dittatura». Di quale democrazia parli Uribe emerge dalle numerose inchieste che lo chiamano in causa per l’appoggio ai paramilitari e per i «falsi positivi» – persone comuni uccise e fatte passare per guerriglieri per giustificare i fiumi di denaro impiegati per la «lotta al terrorismo» e al narcotraffico. Velez è stato consigliere comunale per il Partido uribista de la U nella città di Cucuta, finché, nel 2012, la magistratura colombiana lo ha accusato per l’omicidio di sua moglie. Quando è stato arrestato, aveva documenti falsi per sfuggire al mandato di cattura dell’Interpol.
Come hanno mostrato diverse inchieste giornalistiche, Cucuta è la mecca del contrabbando di alimenti, benzina e dollari, sottratti al mercato venezuelano e ai negozi del governo che vendono a prezzi sussidiati. Un traffico più redditizio di quello della droga, che muove interessi oscuri, intenzionati a non farsi scippare la torta. Nelle zone di frontiera con la Colombia, sono scoppiate le violente proteste contro il governo, che hanno provocato 43 morti e oltre 800 feriti. Il padre di Velez è proprietario di 17 uffici di cambio a Cucuta, che prosperano – secondo l’inchiesta – con il riciclaggio di denaro sporco, proveniente dal narcotraffico. Nei negozi di Cucuta si recano i cosiddetti «raspacupos»: persone che, previo lauto compenso, accumulano le carte di credito con i dollari per acquisti e viaggi consentiti dal governo a tasso agevolato, e le «scaricano» a Cucuta mediante acquisti fantasma. Poi tornano indietro con il denaro, che viene immesso nel mercato parallelo. Una pratica che, su larga scala, viene attuata dalle grandi imprese private, che succhiano denaro per investimenti fantasma nel paese.
Serra, 27 anni, ucciso in casa sua insieme a una collaboratrice, stava conducendo un’inchiesta parlamentare sui legami tra l’estrema destra venezuelana e i paramilitari colombiani legati a Uribe. Nel solco di quell’inchiesta, sono stati estradati dalla Colombia alcuni esponenti del gruppo neonazista Javu. Il gruppo è ora di nuovo in prima fila nelle proteste dell’opposizione oltranzista legata ad ex golpisti come Leopoldo Lopez, Maria Corina Machado e Antonio Ledezma.
Lopez e l’ex sindaco Daniel Ceballos, in carcere per le violenze dell’anno scorso, hanno dichiarato uno sciopero della fame. A sostenerli, un arco di ex presidenti provenienti sia dalla Spagna che dall’America latina, che hanno partecipato a una manifestazione contro Maduro organizzata dagli ex golpisti. Gran parte dell’opposizione, riunita nella Mesa de la Unidad Democratica (Mud) si è ufficialmente smarcata. Maduro ha annunciato un altro arresto. Si tratterebbe di un politico della Mud.
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