Di nuovo l’Egitto, di nuovo un luogo di preghiera. Stavolta nel mirino jihadista non sono finiti i copti, come a Natale e a Pasqua, ma la comunità musulmana sufi, considerata apostata dal radicalismo islamista. Un attacco devastante e ben pianificato: sono 235 i morti e 130 i feriti nell’attentato compiuto ieri durante la preghiera del venerdì nella moschea Al-Rawdah del villaggio di Bir al-Abd, a 30 km dal capoluogo della Penisola del Sinai, Arish. LE PRIME IMMAGINI mostrano corpi senza vita, distesi sui tappeti insanguinati della moschea, coperti con lenzuola bianche. Un commando è entrato mentre i fedeli pregavano e...