Vanoni Fresu, cocktail d’autore
Note sparse Riedizione a ventun'anni di distanza dell'album «Argilla», incontro magico tra l'interprete milanese e il trombettista sardo
Note sparse Riedizione a ventun'anni di distanza dell'album «Argilla», incontro magico tra l'interprete milanese e il trombettista sardo
Quando uscì per la prima volta nel 1997, questo lavoro di Ornella Vanoni sorprese per la varietà di atmosfere, la freschezza negli arrangiamenti e la ricerca vocale e interpretativa. Elementi che ritroviamo intatti a ventun’anni di distanza in questa preziosa ristampa dell’etichetta del trombettista sardo. L’incontro fra l’interprete milanese e Fresu era scritto nelle stelle e dispiace che – tranne fugaci apparizioni in studio e qualche collaborazione dal vivo – non abbia avuto seguito.
Godiamoci quindi questa fusione all’ennesima potenza fra il jazz, la musica brasiliana, il cantautorato d’autore e la vocalità di Ornella, colta nel momento di sua massima espressività. Un cocktail dai molti aromi, quasi temerario, che mette in fila Carlinhos Brown, Marisa Monte, pezzi di Napoli e arditi omaggi alla collega Mina – una rilettura minimale mai algida – di Bugiardo e incosciente, Elton John e Cole Porter. Rimasterizzato per l’occasione da Stefano Amerio, viene ripubblicato anche in doppio vinile e digitale con una veste grafica rinnovata ma ancora incentrata sulle (splendide) fotografie originali di Fabrizio Ferri.
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