«Un giorno li ho visti per strada sui Navigli: ho provato a fermarli, non ne hanno voluto sapere. Li ho lasciati andare e subito me ne sono pentita, poi li ho cercati. Al primo incontro a casa loro, sono andata con i miei sceneggiatori. Loro non avevano assolutamente voglia di parlarci. Così è iniziato tutto». C’è un rapporto umano, intimo e reale, dietro le riprese de La timidezza delle chiome, lungometraggio di Valentina Bertani (candidato come miglior documentario ai David di Donatello), a metà tra fiction e realtà, che con delicata curiosità ci disvela i tratti di un coming of...