Politica

Vaccini. Cinque Stelle: «Lasciare l’obbligo solo per il morbillo»

Sanità il grillino presidente della commissione sanità del senato Pierpaolo Sileri annuncia: «Siamo lavorando a una eventuale modifica dell’emendamento, mantenendo l’obbligatorietà della certificazione per la frequenza scolastica solo per il morbillo: il punto d’incontro, cioè, è che per il morbillo potrebbe essere necessario lasciare l’obbligo di vaccinazione e certificazione»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 3 aprile 2019

Dopo le polemiche per la presentazione da parte di Lega e 5 Stelle dell’emendamento al ddl vaccini che prevede la cancellazione dell’obbligo di certificazione vaccinale per poter frequentare nidi e scuole dell’infanzia, il grillino presidente della commissione sanità del senato Pierpaolo Sileri annuncia: «Siamo lavorando a una eventuale modifica dell’emendamento, mantenendo l’obbligatorietà della certificazione per la frequenza scolastica solo per il morbillo: il punto d’incontro, cioè, è che per il morbillo potrebbe essere necessario lasciare l’obbligo di vaccinazione e certificazione».

Immediata la replica, via facebook, del virologo Roberto Burioni: «Da oggi in poi non commenterò più le giravolte politiche sui vaccini, perché cambiare idea due volte al mese va bene, tre volte al giorno no. Ps: informo che il vaccino contro il solo morbillo non esiste, non esisterà mai e se un dì esistesse se lo inietterebbero solo i pazzi; per motivi che presto vi spiegherò». L’emendamento Lega-5Stelle, firmato anche dallo stesso Sileri, ha scatenato molte polemiche, anche da parte della Società italiana di pediatria.

Ma se i 5 Stelle provano a correggere in parte il tiro – senza però riscuotere successo nel mondo scientifico – il ministro dell’istruzione, il leghista Marco Bussetti, ribadisce che la sua posizione è quella di «permettere a tutti i bambini di andare a scuola». «Ho parlato questa mattina con il ministro Grillo – ha aggiunto – e stiamo valutando tutti gli aspetti relativi a revisionare le norme che regolano l’accesso agli edifici scolastici».

Dal canto suo la ministra della salute ieri ha anche ipotizzato la reintroduzione della figura del medico scolastico: «Sto cominciando a studiare l’ipotesi – ha detto -, in base ai periodi della vita del bambino sarebbe bene avere anche la figura del pediatra mentre nel periodo successivo una con competenze psicologiche o altre figure che si alternano».

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