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Ustica, avremo la verità se nessuno ci tratta da sudditi

Ustica, avremo la verità se nessuno ci tratta da sudditiIl relitto del Dc-9 precipitato nel mare di Ustica il 27 giugno 1980 – LaPresse

Ustica 27 giugno 1980 Ci manca l’ultimo pezzo di verità da conquistare, il più importante credo, per la dignità stessa del nostro Paese: identificare l’ aereo militare, considerazioni ci portano a Francia o Usa, che materialmente ha abbattuto l’aereo civile

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 27 giugno 2018

Ricordiamo il 38 esimo Anniversario della Strage di Ustica, ricordiamo quel 27 giugno 1980 per onorare la memoria dei nostri cari, 81 innocenti cittadini italiani. Oggi , dopo la Sentenza ordinanza del giudice Priore sappiamo molto su quanto avvenuto quella notte del 1980: il DC9 dell’Itavia è stato «abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea…» , e sappiamo, per un contributo specifico della Nato che ha permesso di superare i silenzi italiani, che quella notte nel cielo vi erano aerei militari americani, francesi, inglesi, belgi e alcuni aerei non identificati, forse libici. È dunque in questo scenario di guerra che è avvenuto l’abbattimento di un aereo civile in tempo di pace.

Un convegno di prestigiosi storici organizzato dall’Associazione nel 2015, ha messo in evidenza una situazione geo-politica nel Mediterraneo con tensioni fortissime, sempre sull’orlo di degenerare, tra Francia e Libia, tra Usa e Libia. Con un ruolo tutto particolare dell’Italia. Francesco Cossiga, con dichiarazioni rese nel 2008 anche dinanzi ai Giudici, ha rivelato che l’Ammiraglio Fulvio Martini, Capo del Sismi, gli aveva indicato, negli anni ‘80, nei francesi gli autori dell’abbattimento del DC9 per un agguato a Gheddafi. Per queste dichiarazioni la Procura della Repubblica di Roma ha riaperto l’indagine.
Recentemente abbiamo avute testimonianze di personale americano della Saratoga circa un intervento per abbattere due Mig libici nei nostri cieli, (compito eseguito) e quindi nuove rogatorie sono state inoltrate dai Magistrati italiani nei confronti degli Usa.

Questo è quanto sappiamo a 38 anni di distanza e tante sono ancora le sollecitazioni per chiedere un fattivo impegno della nostra Magistratura che però deve essere supportata da vero impegno del Governo in campo diplomatico. Intanto in questi giorni una Sentenza della Cassazione, per una causa intentata dall’Itavia, (compagnia che era stata portata al fallimento dalla tesi del cedimento strutturale sostenuta dai Militari per coprire le vere cause del disastro) ha condannato i Ministeri della Difesa e dei Trasporti a risarcire la Compagnia . Una Sentenza che fa seguito a molte altre, per vertenze intentate da parenti delle vittime, che vedono tutte la condanna del Ministero dei Trasporti per non aver garantito la sicurezza del volo e del Ministero della Difesa, per avere in ogni modo ostacolato, con distruzione di prove, depistaggi vari, il raggiungimento della verità, di questa agghiacciante e vergognosa verità.

[do action=”citazione”]In troppi hanno tradito, in troppi hanno taciuto, in troppi hanno finto di non vedere! E la Cassazione lo sta definitivamente confermando.[/do]

Nonostante tutto questo, proprio per cercare di approfittare dell’attenzione per l’anniversario, viene riesumata l’ipotesi bomba, come fosse ancora l’ora dei dibattiti, delle opinioni; bomba peraltro che si vuol fare sostenere da una perizia che però è già stata scartata, già nella fase istruttoria. Proprio da quei magistrati che l’avevano commissionata. Dunque un’operazione vera e proprio di depistaggio che va fortemente denunciata particolarmente da quando il reato di depistaggio è stato introdotto nel nostro codice penale.

Ci manca ora l’ultimo pezzo di verità da conquistare, il più importante credo, per la dignità stessa del nostro Paese: identificare l’ aereo militare, considerazioni ci portano a Francia o Usa, che materialmente ha abbattuto l’aereo civile. Elementi decisivi vanno certamente cercati con appropriate rogatorie internazionali, ma bisogna fare ogni sforzo di ricerca anche in Italia.  Per questo mi sento di tornare anche quest’anno alla denuncia del grande fallimento della direttiva Renzi sulla documentazione delle Amministrazioni dello Stato e all’invito al nuovo Governo per una particolare attenzione ai temi legati al versamento di ogni documentazioni sulle Stragi.
Per la verità sulla Strage di Ustica serve qualcosa in più, serve una forte volontà politica, serve la volontà di chi pretende di non essere trattato da suddito, di chi pretende di non accettare di essere cittadino in un Paese che non sa difendere la propria dignità.

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