Forse nessun artista prima di Wagner aveva avuto una influenza altrettanto forte sull’anima di un intero continente, in ogni suo aspetto, musicale, letterario, teatrale, figurativo, filosofico, persino politico: non a caso, Friedrich Nietzsche ne parlò come del «Cagliostro della modernità». Oggi appare lontana, perché strappata a noi dal solco che la Seconda Guerra Mondiale segnò nell’animo europeo, l’epoca in cui a Bayreuth si andava in pellegrinaggio come a Delfi si andava a consultare l’oracolo. L’intera Europa era incantata dai sortilegi dei drammi di Wagner, intere tradizioni nazionali ne vennero sconvolte, generazioni si ritrovarono in conflitto. Se travolgente fu la fascinazione,...