Sosteneva di essere «il più grande amico della lingua tedesca», ma era stizzito, ironico e frustrato il legame che fin dalla giovinezza istigava Mark Twain nel rovinoso tentativo di imparare la infernale lingua di Goethe. L’inciampo iniziò prestissimo: qualche lezione privata da un calzolaio a Hannibal, con sprezzo dei pericoli sintattici e grammaticali, poi l’avventura di redattore all’«Anzeiger des Westens», il più importante giornale tedesco di St. Louis. Malgrado il numero imbarazzante di refusi, Mark Twain non rinunciò: la buona volontà di una governante tedesca e un lungo viaggio in Germania nel 1878 avrebbero dovuto risolvere la questione. L’inizio fu,...