«Queste diciassette improvvisazioni in solo per arpa sono nate dal bisogno di scoprire chi sono veramente come artista. Avendo collaborato per la maggior parte della mia carriera negli ambiti della musica da camera, della contemporanea, del pop e dell’improvvisazione, ho avvertito la necessità di lavorare da sola». Così Jacqueline Kerrod racconta il suo esordio solista: una perla oscura e luminosa, un’esplorazione in mondi ctoni e celesti. Nessuna sovraincisione, solo l’arpa (acustica o elettrica) e l’improvvisazione come faro, per questa pupilla di Anthony Braxton capace di inventare mondi imprendibili e indicibili. È giunto il momento di scoperchiare il vaso di Pandora...