Era già strano di per sé: un narratore di neanche trent’anni, ma con un’opera seconda vincitrice di premi di rilievo, che dopo il romanzo successivo si ritira nel silenzio. Eppure, dipendenti come si è oggi da quel duplice attestato di esistenza che è la pubblicazione – di un libro, e di se stessi sui social -, non dobbiamo essere stati in molti a chiederci che fine avesse fatto Vincenzo Latronico dopo il 2013. Finché, un paio d’anni fa, non uscì Le perfezioni (Bompiani), un omaggio al Perec de Le cose in cui si narra di una coppia di giovani «expat»...