Raiuno, un’estate a misura di voto. E di famiglia
Il day time dell'ammiraglia Teresa De Santis, direttrice della rete: il compito della Rai servizio pubblico resta quello di dare voce anche considerando il risultato del voto
Il day time dell'ammiraglia Teresa De Santis, direttrice della rete: il compito della Rai servizio pubblico resta quello di dare voce anche considerando il risultato del voto
Il comitato di redazione del Tg1 che convoca l’assemblea dei giornalisti protestando per gli attacchi alla testata sferrati dal dem Michele Anzaldi e da Matteo Salvini. Cinquanta deputati di Forza Italia capitanati dalla capogruppo Maria Stella Gelmini che, neanche fossimo ai tempi dell’editto bulgaro, tuonano contro il «regime antidemocratico» per il trattamento subito da Maria Giovanna Maglie (la sua conduzione di una striscia dopo il Tg1 è saltata: «Salvini mi voleva, ma i 5 Stelle hanno chiesto la mia testa», ha raccontato la giornalista).
E la direttrice di Raiuno, Teresa De Santis, che chiarisce a tutti, neofiti pentastellati e vecchie volpi della politica che fingono di non sapere, come vanno, da sempre, le cose nel mondo reale che sta dietro al piccolo schermo. Dunque, spiega De Santis: «Oggi abbiamo il compito di raccontare il paese che evolve in una direzione che deve dare voce e rappresentazione anche ad altri ambiti. Prima in Italia c’era il grande blocco cattolico, poi è nata la seconda rete e il Tg2 con l’immissione di forze che provenivano dal mondo socialista.
Poi arrivò la Rai di Agnes e Manca che capirono che c’era un terzo del paese che aveva diritto di avere rappresentanza ed era il Pci. Ho letto le polemiche dei giorni scorsi, posso capire la logica delle contraddizioni, ma il compito della Rai servizio pubblico resta quello di dare voce nella pluralità anche considerando il risultato del voto».
E’ la tv pubblica ai tempi del governo del cambiamento, del «fuori i partiti dalla Rai», anche se somiglia molto a quella dell’«editore di riferimento» (la Dc di Arnaldo Forlani secondo il sempreverde Bruno Vespa). E così, se qualcuno dovesse mai pensare che Roberto Poletti, nuovo conduttore di Uno Mattina estate, sia stato scelto per il suo passato da direttore di Radio Padania e per la sua ormai nota fatica letteraria Salvini&Salvini. Il Matteo-Pensiero dalla A alla Z, è più che autorizzato a farlo. Anche se è ancora De Santis a sostenere che «Poletti l’ho conosciuto quando era parlamentare con la Federazione dei Verdi e Sinistra democratica, per me è un po’ difficile dire che va nel senso di una scelta per rappresentare la Lega».
Lui, il Biografo, alla presentazione del day time estivo dell’ammiraglia, rimandata per settimane per via degli attriti al vertice sulla scelta dei conduttori, ha voluto però chiarire: «La mia unica telefonata per arrivare a condurre UnoMattina è stata con Teresa De Santis. E lei ve lo potrà confermare così chiudiamo qui questa storia».
Poletti debutterà il 17 giugno quindi anche l’amministratore delegato di viale Mazzini, Fabrizio Salini, dovrà chiudere qui la storia. Appena due giorni fa, ascoltato in commissione di vigilanza Rai, Salini raccontava di aver inviato una nota ai direttori di rete spiegando che «nel rispetto della loro autonomia editoriale è mia intenzione valorizzare le risorse interne». Mentre Poletti arriva da Retequattro.
Ma se l’attenzione si è concentrata soprattutto sul Biografo, ha fatto discutere anche l’approdo a Raiuno di Monica Marangoni, «da 14 anni in Rai», chiarisce lei, ma anche moglie di Cristiano Ceresani, capo di gabinetto del leghista ministro della famiglia Lorenzo Fontana. Approdo naturale di Marangoni, un programma, Tuttochiaro, dedicato all’economia domestica. Insomma, sottolinea ulteriormente la direttrice: «Un tutorial per famiglie».
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