Cultura

Un’amicizia effimera al fronte

Un’amicizia effimera al fronteDa «Il Grumpus e il suo perfido tremendo piano di Natale», illustrazione di Alex T. Smith

CHRISTMAS TIME Percorso di letture per i più piccoli, facendo lo slalom fra guerre, odiatori del Natale e affettuose complicità. Il Grumpus è un discendente (ma meno horror) dei demoni nordici Krampus e «cugino» del Grinch. Il libro di Donzelli narra la storia vera accaduta sul fronte belga, durante il Primo conflitto mondiale: quando ci fu una tregua fra nemici per far festa insieme. È il tempo delle coppie bizzarre: il pupazzo di neve e il pettirosso, il soldato tedesco e quello inglese, una zia e suo nipote, senza dimenticare Pettson e il gatto Findus

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 20 dicembre 2023

Se si passa il Natale in trincea, immersi nel fango, al gelo e assordati da bombardamenti e raffiche di mitra, sarà difficile immaginare che quel giorno possa assumere un significato speciale e ricordare che nella tradizione celebra una festa – quando non religiosa – famigliare. Ma, dal fronte del Belgio, con le mani intirizzite e un fuoco acceso per tentare di riscaldarsi, un giovane soldato inglese arruolato nella Prima guerra mondiale, Tommy, sta per raccontare «un fatto straordinario» a sua madre. «Ieri sera, scoccata la mezzanotte, i cannoni e le bombe si sono fermati e c’è stato un silenzio assordante…». Nell’aria si sono anche alzate le note di una canzone che valicava i confini e proveniva dalle linee nemiche.

IL «ROMANZO EPISTOLARE» del celebre illustratore catalano Toni Galmés, che Donzelli porta in Italia con la traduzione di Bianca Lazzaro (La tregua di Natale, pp. 64, euro 22), narra una storia vera. Quando inglesi e tedeschi, militari-ragazzini costretti a uccidersi l’un l’altro su un fronte sanguinosissimo e che contava ogni ora numerose perdite di vite umane, hanno smesso per un giorno di combattere sfidandosi a calcio (nell’albo c’è un pallone, nella realtà ci furono barattoli vuoti) in quel campo di morte, scambiandosi pezzi di cioccolato e improvvisando balli tra i crateri. Senza più elmetti né armi. Fu una eclatante decisione spontanea, che dette luogo a uno degli spettacoli più assurdi e poetici di tutto il conflitto bellico (le foto furono pubblicate sui quotidiani dell’epoca): l’incontro natalizio rovesciò la retorica dei vari nazionalismi e mostrò l’insensatezza della guerra, fra giovani della stessa età che sognavano semplicemente di tornare al più presto alle proprie case. Vivi. Ma purtroppo per loro, quella catastrofica carneficina durò altri quattro anni.

È un Natale capovolto anche quello rivendicato dal Grumpus, personaggio mostruoso che si aggira per un mondo ghiacciato, sempre di pessimo umore. Mentre si gratta le ascelle, è pronto a sabotare le decorazioni festive, compresi gli abeti domestici addobbati.

La sua missione è una ed è perentoria: fermare il Natale (pena, una rabbia esplosiva e incontrollabile). Per mettersi all’opera dovrà organizzarsi e partire per il Polo Nord che riserverà non poche sorprese come «luogo da aggiustare». Gli imprevisti, comunque, sono in agguato nelle foreste e conigli, pecore, baratri e altre apparizioni interromperanno più volte il viaggio, trasformandolo in una sconcertante esperienza.

IL PROTAGONISTA DEL LIBRO di Alex T. Smith (Il Grumpus e il suo perfido, tremendo piano di Natale, Gribaudo, pp. 176, euro 16,90, traduzione di Emma Lenzi) è, in fondo, una forma edulcorata e molto meno paurosa del Krampus, demone antropomorfo (denti aguzzi e corna affilate) del folklore innevato, l’avversario diretto di san Niccolò. Punisce i bambini e non li gratifica di certo con doni. Ma ricorda pure il Grinch del Dr Seuss, antieroe anglosassone, odiatore compulsivo della felicità emanata dal «Christmas time», che fece la sua prima apparizione nel 1957 per poi trasmigrare in film, serie tv, fumetti.

NORDICO, precisamente svedese, è anche Sven Nordqvist, architetto, scrittore, disegnatore e inventore di giocattoli meccanici (che dissemina come piccole presenze nei suoi libri). Lo ritroviamo in una «puntata» della sua famosa serie che vede l’anziano montanaro e il suo gatto alle prese con l’ennesima avventura. Il Natale di Pettson – così si chiama l’uomo, mentre il micio è Findus – è l’ultimo albo della bizzarra coppia, pubblicato da Camelozampa (pp. 32, euro 16, traduzione di Samanta K. Milton Knowles). Per procurarsi un albero, i due si dirigono nel bosco con lo slittino ma Pettson ha un incidente e si fa male ad una caviglia. La loro vigilia sta per scoccare su una tavola povera con sparuti omini di marzapane quando l’intero villaggio si mobiliterà per portare un aiuto, legna a volontà, cibo prelibato e il calore degli affetti. I racconti di Nordqvist pullulano di muckles, lillipuziane creature ai margini delle pagine. «Ciò che mi affascina – dice l’autore – è l’idea che le immagini narrino loro storie catturando la nostra attenzione. Senza bisogno di spiegazioni, tutto può succedere».

In un’altra casa circondata dalla neve e dagli alberi selvatici c’è una seconda coppia che prova a far fronte alle feste. Sono zia Hedda e suo nipote (la voce che racconta), che ingannano l’attesa del rientro dei genitori del bambino passando il tempo a ragionare su elfi, renne e la taglia delle scarpe di Santa Claus. Quel Natale in cui ero grande di Nicoletta Asnicar e le illustrazioni di Ilaria Zanellato (Clichy edizioni, pp. 32 euro 19,50) indaga il rito di passaggio della crescita, la riluttanza ad abbandonare i territori della magia e la capacità di aprirsi allo stupore a dispetto di qualsiasi «prova reale», custodendo dentro di sé quel flebile tintinnìo celeste che annuncia la slitta, sospesa tra mondi invisibili e visibilissimi regali.

L’AUTORE E ILLUSTRATORE britannico Michael Foreman, una leggenda della letteratura per l’infanzia, rende omaggio ala città natalizia di Londra in una lirica passeggiata lungo il Tamigi fra due amici anticonvenzionali, in vena di spezzare l’incantesimo della solitudine: Il pupazzo di neve e il pettirosso (Emme, pp. 32, euro 14,90, traduzione di Giuditta Campello). «Chi non li ama? Sono di breve durata, senza tempo e più ampio è il sorriso che regalano, meglio è, riflettendo la gioia dei bambini che lo hanno creato. Tuttavia, alla fine della giornata, lasciato solo e al buio, un pupazzo di neve deve sentirsi piuttosto triste e abbandonato…»: ha spiegato così lo scrittore e artista l’accendersi della scintilla del suo racconto.

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Emma Thompson, attrice e scrittrice

«Il favoloso Natale di Jim» è un albo edito da Emme (pp. 80, euro 18), scritto da Emma Thompson, attrice premiata con due Oscar, doppiatrice, sceneggiatrice e ora autrice di libri per bambini, con le illustrazioni di Axel Scheffler, Ha come protagonisti un cane e il suo padrone, legati da una forte amicizia e da un’avventura che vedrà coinvolta la Regina Vittoria, destinataria del primo biglietto di auguri di Natale. Teatro degli avvenimenti è il Victoria & Albert Museum di Londra. E il cane Jim è davvero esistito: fu il compagno inseparabile di Sir Henry Cole, direttore di quel museo, che durante la sua vita lo nominò più volte nei suoi diari, lo ritrasse in alcuni schizzi e nel 1879 gli dedicò di una targa commemorativa che si trova in una parete dell’edificio. Naturalmente, l’incontro con sua Maestà è farina del sacco di Thompson.

Beatrix Potter e il circo itinerante

Dell’autrice di «Peter il coniglio» – Beatrix Potter pubblicò la prima storia del suo personaggio nel 1902 con l’editore Frederick Warne – Mondadori propone sugli scaffali invernali un romanzo inedito: «La carovana fatata» (pp. 288, euro 16,50). Potter ha scritto questo libro verso la fine della sua carriera di autrice. Lo ha fatto anche su richiesta dei suoi amici americani che condividevano il suo amore per il Lake District . Narra di Tuppenny, un porcellino d’India dal pelo corto e l’aspetto stropicciato che decide di lasciare la sua casa per vagare da solo nel mondo, iniziando una nuova vita. S’imbatterà in un circo itinerante in miniatura e con quella stravagante compagnia, a bordo di un caravan a quattro ruote, se ne andrà in giro per la campagna, esibendosi per gli animali delle fattorie circostanti.

Rimuginii, sogni e ironici sconquassi del 25

Per lo scrittore Adrián N. Bravi, il Natale era una festa estiva, che segnava l’inizio delle vacanze al mare (è argentino) e anche il misterioso incontro col malavitoso Tano Carmelo. Giovanni Maccari pensa al suo «sfidanzamento» con Carla e intanto conosce Ilaria, si nutre di sesso, gite e noia con punte di rabbia fino a quando una galleria di foto della sua ex, intitolata «lo spirito del Natale», non lo rimette in pace con se stesso. E poi ci sono le crisalidi natalizie, i fantasmi, la visita al cimitero di un marito solo che ha perso la sua compagna il 25 dicembre, una ragazzina che scrive al «panzone» ma le sue lettere vengono intercettate dal parentado bolscevico. Sono questi alcuni dei racconti – surreali, intensi, graffianti e paradossali – raccolti nel libro «Buon Natale perfidia» (23 autori, 23 illustrazioni, Exòrma, pp. 304, euro 26). Fra le storie, ce n’è anche una di Luigi Malerba. Lettura per adulti e non solo.

 

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