Economia

Una «slot-porcata». Renzi all’attacco

Gioco d'azzardo Penalizzati gli enti locali che limitano le sale. Il segretario Pd: «Inaccettabile»

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 20 dicembre 2013

Sfidato sul suo terreno da Roberto Maroni («Il nuovo corso di Renzi: favorire il gioco d’azzardo e bastonare le regioni che lo contrastano»), il segretario del Pd muove subito all’attacco. Delle slot, e del governo. Perché anche le macchinette e le videolotterie entrano nell’elenco dei contenziosi fra stato centrale da una parte, comuni e regioni dall’altra. A fare da detonatore un emendamento al decreto sulle misure finanziarie per gli enti locali, il «Salva Roma». L’emendamento, approvato in senato e in attesa di passare alla camera, prevede una decurtazione dei trasferimenti agli enti locali che hanno cercato di limitare la diffusione di slot & c., con regolamenti meritori che però hanno dato vita a una serie di cause fra gli installatori di macchinette e lo Stato. Su una materia che è di competenza del governo centrale, e su cui può legiferare solo il parlamento. La presentatrice dell’emendamento, l’alfaniana Federica Chiavaroli, cerca di chiarire: «L’intenzione è solo di dare l’indicazione sulla necessità di convocare un tavolo tra il governo e gli enti locali per capire come vanno ripartite le competenze, per evitare contenziosi e fronteggiare la diminuzione di gettito che sta già avvenendo». Punto, quest’ultimo, particolarmente sensibile per le sempre esangui casse statali.
Subito denunciato dai 5 Stelle e a ruota da Sel, Lega e Sc, l’emendamento era passato al senato anche grazie ai voti del Pd. Compresi i cosiddetti renziani. Ora i senatori dem precisano che era stato richiesto dal governo e sarebbe solo temporaneo, visto che la materia è già in discussione nella delega fiscale di gennaio, «e impegna l’esecutivo a ridurre e concentrare il gioco d’azzardo in ambienti sicuri e controllati». Ma Renzi attacca: «E’ stata votata una cosa inaccettabile». E chiede un intervento immediato «contro la porcata delle slot». Ma i tempi stringono. E a rischio può finire l’intero decreto Salva Roma, su cui ieri il governo è già andato sotto.

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