Una lunga agonia per la Lucchini. E il governo del fare non batte ciglio
Un presidio degli operai Lucchini
Lavoro

Una lunga agonia per la Lucchini. E il governo del fare non batte ciglio

Acciaio in crisi Scioperi e presidi nel secondo gruppo siderurgico italiano a rischio "spezzatino". Oggi si ferma Piombino
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 26 luglio 2013
Sulla Lucchini parole tante, fatti pochissimi. Per il secondo gruppo siderurgico italiano dopo l’Ilva, anch’esso in amministrazione straordinaria, dal governo “del fare” ci si aspetterebbe molto di più dell’attuale prospettiva di uno spezzatino. Cioè della (s)vendita separata dei quattro stabilimenti di Piombino, Servola di Trieste, Lecco e Condove. In quest’ultimo sito del torinese i 94 addetti hanno fatto anche ieri un presidio di protesta, fianco a fianco con il sindaco, per denunciare che la strategia abbozzata dal commissario Nardi sarebbe una doppia sciagura per loro, visto che nessuno dei possibili acquirenti è interessato al laminatoio dove lavorano. Al dramma che...
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