Una love story a Parigi in un «castello» di racconti
Al cinema «Lola+Jeremy», la cinefila commedia d'esordio di July Hygreck
Al cinema «Lola+Jeremy», la cinefila commedia d'esordio di July Hygreck
La serie si chiama «Blockbuster», come i film e i fumetti di supereroi che sono i preferiti della protagonista, Lola. Ma sono solo brevi sketch , momenti nella vita di Lola (Charlotte Gabris), il suo fidanzato Jeremy (Syrus Shahidi) e il loro gruppo di amici e parenti, girati come le storie sui social network. E Lola+Jeremy ( il titolo originale è proprio Blockbuster), film d’esordio della regista francese July Hygreck, comincia proprio sullo schermo di un computer sul quale scorrono le immagini del videodiario dei due giovani e innamorati protagonisti. Un amore che si interrompe subito, quando Lola si accorge di essere lei stessa un ingranaggio inconsapevole di una storia raccontata da Jeremy.
Ma l’intera commedia di Hygreck è una costruzione di storie su più livelli: ci sono quelle di Blockbuster – una serie pensata per il padre malato terminale di Jeremy che la guarda sul suo letto di ospedale – e quelle raccontate dall’agenzia parigina creata dal ragazzo e i suoi amici: Cerco alibi disperatamente, che fornisce proprio degli alibi a fidanzati e fidanzate fedifraghi o magari a qualcuno che vuole sottrarsi a un pranzo della domenica.
E poi ci sono i video girati da Jeremy per riconquistare Lola dopo aver tradito la sua fiducia: brevi avventure in cui lui e i suoi amici vestiti da supereroi rapiscono per finta personaggi famosi – come il batterista Manu Katche – che la implorano di tornare con lui. Il sogno sarebbe riuscire a «rapire» Michel Gondry, il regista preferito di Lola (e dalla regista) e l’autore dei film citati e apertamente omaggiati da Lola+Jeremy: Se mi lasci ti cancello e Gli acchiappafilm, altre storie che si aggiungono al «castello» di narrazioni di una commedia che attraverso una semplice love story cerca di trasmettere – forse anche «esageratamente», in un affollamento di citazioni cinefile – proprio il suo amore per il racconto.
Alla fine Jeremy riesce a coinvolgere Michel Gondry – un breve cammeo del regista stesso – ma la sua storia, ironicamente, è l’unica destinata a non venire ascoltata.
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