Una limonata con un pizzico di sale, altro che energy drink
L’industria alimentare, in questo tempo di caldo e sudorazioni, ci fa trovare sugli scaffali pozioni e bibite per rispondere alle nostre necessità, non importa se reali o indotte. Il tè […]
L’industria alimentare, in questo tempo di caldo e sudorazioni, ci fa trovare sugli scaffali pozioni e bibite per rispondere alle nostre necessità, non importa se reali o indotte. Il tè […]
L’industria alimentare, in questo tempo di caldo e sudorazioni, ci fa trovare sugli scaffali pozioni e bibite per rispondere alle nostre necessità, non importa se reali o indotte. Il tè pronto («unico e inimitabile») è tra le bevande più gettonate in grado, secondo la pubblicità, di incrementare positivamente e miracolosamente l’autostima e le relazioni sociali in chi ne succhia qualche sorsata frequentando le spiagge. Sarà… L’estate è anche il tempo degli energy drink, miscele di acqua, zucchero, minerali e aromi, integrate con quantità significative di caffeina e di taurina, un aminoacido scoperto in abbondanza nella bile di toro (da qui il nome) e accreditato di improbabili proprietà energizzanti. Per sottolinearne i presunti effetti fortificanti questi prodotti sono pubblicizzati con toni ironicamente aggressivi e soprattutto mediante la sponsorizzazione di eventi destinati ad un pubblico giovane (o giovanilista) come gare automobilistiche, concerti, ecc. Un’aura di tonicità e forza combattiva suggerita anche dalla forma del contenitore: quelle lattine più slanciate e «dinamiche», le sleekcans, ideate appositamente per Red Bull e in seguito adottate anche dalla concorrenza. Attenzione però. L’American Heart Association (l’associazione dei cardiologi Usa) afferma che bere energy drink ricchi di caffeina può essere particolarmente pericoloso per i bambini: il 40% dei casi segnalati ai centri antiveleni Usa per gli effetti tossici prodotti da queste bevande riguarda soggetti di meno di sei anni. L’intossicazione da caffeina (i sintomi principali sono insonnia, nervosismo, irritabilità, agitazione, mal di testa e palpitazioni cardiache) si manifesta negli adulti a partire da consumi giornalieri di 400 mg (circa 5 tazze di caffè espresso), ma negli adolescenti le quantità critiche sono più limitate (100 mg al giorno) e ancor meno nei bambini di età inferiore ai 12 anni (2,5 mg per chilo di peso corporeo). Se avete figlioletti e nipoti, fatevi due conti. In Italia una lattina di queste bevande non può contenere più di 80 mg di caffeina, ma in giro per il mondo se ne trovano più di 200 tipi diversi che arrivano anche a superare i 500 mg per lattina (farmacovigilanza.eu). Tutto sommato è probabilmente meglio una antica, sperimentata, rinfrescante, salutare spremuta di limoni. Magari, come usa a Catania, con un tonificante pizzico di sale.
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