Tutte le pratiche disciplinari intente alla costruzione e alla cura di sé sarebbero basate sull’assimilazione senza residui di ciò che possiamo fare in ciò che vogliamo fare e sulla sublimazione di ciò che vogliamo in ciò che immaginiamo. Volere, fino a ipnotizzare la stessa volontà, portare questa a non distinguersi dall’immaginazione, per rendersi simultaneamente attori e spettatori del controllo di sé. Questo il principale assunto critico che emerge dal libro di Laurent de Sutter, Per farla finita con se stessi. Antimanuale di crescita personale (traduzione di Marco Carassai, Tlon, pp. 156, euro 16). Secondo de Sutter tutte le discipline concepiscono...