Una donna-medusa. «Kindil El Bahr, in arabo classico, corrisponde letteralmente a «lanterna di mare», ossia medusa», ci racconta Damien Ounouri, regista algerino classe 1982. Sua prima opera di finzione, Kindil (tra i lavori precedenti, Xiao Jia rentre à la maison, documentario-ritratto su Jia Zhang-Ke che gli ha poi prodotto il successivo Fidaï), presentata quest’anno alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes e in anteprima italiana all’ultima edizione del MedFilm Festival di Roma (4-12 novembre) dove ha vinto il Premio speciale della giuria. In quaranta minuti di film, la gita al mare di una giovane donna, Nfissa (Adila Bendimerad), accompagnata dai due...