Una corsa un po’ convenzionale
Cinema Nell'alba losangelina è iniziata la sfida che porterà alla consegna degli Oscar il prossimo 28 febbraio. Una scelta che ha riservato poche sorprese e più di qualche nobile escluso
Cinema Nell'alba losangelina è iniziata la sfida che porterà alla consegna degli Oscar il prossimo 28 febbraio. Una scelta che ha riservato poche sorprese e più di qualche nobile escluso
Sopravvivenza postatomica nel deserto e sopravvivenza preindustriale nelle montagne del Missouri, su ruote lanciate a folle velocità nella sabbia e trascinandosi sul ghiaccio con una mano sola. Due storie di frontiera e fisicità estreme, The Revenant e Mad Max: Fury Road, conducono la corsa agli Oscar rispettivamente con 12 e 10 nomination ciascuno, annunciate all’alba losangelina dai registi Guillermo Del Toro, e Ang Lee, e dall’attore John Krasinski.
I film di George Miller e Alexandro Inarritu correranno per la statuetta insieme a Il ponte delle spie, di Steven Spielberg, Spotlight, di Tom McCarthy, The Big Short, di Adam McKay,The Martian, di Ridley Scott, Brooklyn di John Crowley e Room, di Lenny Abrahmson. A sorpresa, esclusi dalla corsa Carol, il successo estivo Straight Outta Compton e il bellissimo The Walk. Nella categoria di migliore regista, Miller e Inarritu sono affiancati dai nomi relativamente nuovi di Tom McCarthy, Adam McKay, e Lenny Abrahmson. Mentre l’Academy ha deciso (un’altra volta) di non includere Spielberg, come anche Todd Haynes e Ridley Scott. Brian Cranston (Trumbo), Matt Damon (The Martian), Leonardo di Caprio (The Revenant), Michael Fassbender (Steve Jobs) e Eddie Redmayne (The Danish Girl), sono i candidati per la miglior interpretazione maschile, una selezione convenzionale, di interpretazioni istrioniche, che non ha tenuto conto delle delicatissima performance di Michael B. Jordan in Creed, o di Kurt Russell e Samuel Jackson in The Hateful Eight.
Altrettanto prevedibile la scelta delle attrici: Cate Blanchett (Carol), Brie Larson (Room), Jennifer Lawrence (Joy), Charlotte Rampling (45) Saoirse Ronan (Brooklyn), ma non Charlize Theron/Furiosa in Mad Max. Tre le nomination per migliori non protagonisti spiccano quelle a Stallone/Rocky e a Mark Rylance, la spia sovietica nel film di Spielberg. Insieme a loro Mark Ruffalo, Tom Hardy e Christian Bale.
È tra le attrici non protagoniste una delle pochissime nomination per The Hateful Eight, alla selvaggia interpretazione di Jennifer Jason Leigh (che avrebbe meritato qualcosa anche per Anomalisa), affiancata Rooney Mara, Rachel McAdams Alicia Vikander e Kate Winslet.
Tarantino è stato insolitamente escluso anche delle nomination per miglior sceneggiatura originale: Il ponte delle spie, la sorpresa Ex Machina, di Alex Garland, il pixariano Inside Out, Spotlight e Straight Outta Compton. La corsa per il miglior adattamento sarà invece tra The Big Short, Brooklyn, Carol, The Martian e Room. Anomalisa il kafkiano passo uno di Charlie Kaufman spicca tra i candidati all’Oscar per il miglior film d’animazione, insieme a Inside Out, Shaun of the Sheep Movie e Marnie Was There.
Mentre nella categoria documentario riaffiora uno dei vincitori di Venezia 2014, The Look of Silence, di Joshua Oppenheimer, insieme alla produzione Netflix Winter of Fire, a Cartel land sul narcotraffico, prodotto da Kathryn Bigelow, Amy e What Happened to Miss Simone. Quindi niente Michael Moore, Amy Berg e – la svista più clamorosa- Fred Wiseman. Embrace of the Serpent, Mustang, Theeb, e il grande favorito Il figlio di Saul (vincitore l’altra sera del Golden Globe) si contenderanno l’Oscar per il miglior film straniero.
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