Cultura

Una casa per i figli di Urania

Una casa per i figli di UraniaTorino, il MuFant

Musei Da Jules Verne al pulp americano fino ai videogiochi. Il MuFant è un laboratorio del fantastico che alberga in una ex scuola di Torino

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 4 novembre 2015

A Torino, in via Reiss Romoli 49, in una ex scuola ha preso vita il MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza, il Mu.Fant (www.mufant.it). È una nuova sede: il museo era già esistente, ma come spiegano i suoi ideatori, Silvia Casolari (presidente) e Davide Monopoli (direttore), si può e si deve considerare questa collocazione come un inizio promettente per lanciare definitivamente lo spazio, con le sue collezioni e le sue iniziative in programma.
Su due piani di cui soltanto uno è, alla fine, quello espositivo, per un totale di spazio molto ampio (circa mille mq), diverse sale con percorsi più o meno tematici presentano un materiale tanto eterogeneo (locandine, gadget, giochi etc) quanto interessante (multidisciplinare, rarità, una serie di reperti tutti ben conservati), che si espande sia fuori che dentro teche e, spesso, mostra pezzi pregiati.

Casolari e Monopoli – laurea in storia contemporanea lei, in psicologia lui – raccontano la «biografia» del MuFant. «Abbiamo creato nel 2002 una associazione culturale senza scopo di lucro, a cui abbiamo dato il nome di ’Immagina’. Poi, abbiamo collaborato con varie istituzioni per progetti di diverso genere ma sempre legati all’immaginario fantastico. Fra gli ultimissimi progetti, c’è la realizzazione di una serie di cortometraggi con le scuole superiori sulla letteratura fantascientifica di Primo Levi. Ritornando a ’Immagina’, possiamo asserire che è l’ente curatore del museo, l’stituzione che gestisce tutte le collezioni». «Stiamo cercando di sviluppare – hanno continuato gli ideatori – una rete che riesca a coinvolgere tutti quei soggetti che si interessano al fantastico e che fanno base a Torino, in Italia e fuori. Per esempio, abbiamo collaborato con Giuseppe Lippi di Urania. Con lui abbiamo organizzato una mostra sui sessant’anni di Urania alla vecchia sede. Per tornare però al presente e al MuFant, si può dire che il taglio che abbiamo scelto sia la transmedialità. La fantascienza ha invaso ormai tutti i media: è quindi stata una scelta abbastanza naturale cercare tutto ciò che sia stato prodotto su più media. Il videogioco può essere considerato la summa, quello dove la fantascienza si esprime al massimo livello di sperimentazione».

Ma qual è la «logica» che guida l’allestimento nelle sale? «Una parte è cronologica. Si inizia dalla pre-fantascienza – una eredità della nostra collaborazione con Riccardo Valla, esperto del campo – e quindi Jules Verne, Salgari e tutti gli altri italiani, una serie di autori meno conosciuti, come Bertinetti, Motta, Ciancimino, Iambo, che era anche illustratore dei propri testi. Poi vengono esposti i Pulp americani, perché la fantascienza nasce lì. Un’altra collezione di cu andiamo fieri sono le riviste italiane in cui è stata «importata» la fantascienza, dall’America e contemporaneamente a Urania, riviste che però poi sono morte soppiantate da Mondadori – parliamo di Scienza Fantastica, Mondi Astrali, Mondi Nuovi. Erano riviste meravigliose e con un valore collezionistico ancora oggi molto alto, sicuramente più di Urania stessa. È in riviste come questa, comunque, che si è ’fabbricata’ la fantascienza in Italia. Il nome Urania nacque da un’idea di Giorgio Monicelli, il fratello di Mario, che è stato anche il primo curatore. E venne fuori solo nel 1952».

Il MuFant è un museo che possiede una sua unicità, soprattutto in relazione al suo spazio e ai temi. In Italia esiste un solo museo di «genere» – a Ferrara – ma non è comparabile con questo torinese, essendo imperniato sui rapporti tra scienza e fantascienza. E anche in Europa sembra esserci solo in Svizzera un esempio avvicinabile: ha però uno spazio minore e tratta temi diversi. Insomma, sono questi ulteriori segni che trasformano il MuFant in un posto assolutamente da visitare e da tenere in considerazione.

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