Un tocco sixties per salvarci dal presente
Note sparse Le curiose atmosfere del progetto di artisti vari «Apocalypse lounge»
Note sparse Le curiose atmosfere del progetto di artisti vari «Apocalypse lounge»
I progetti corali destano sospetto, con i contributi dei singoli che sembrano ritagli di altri impegni, tanto che ci si può ritrovare ad ascoltare dischi scollati, però con dei nomi che, si spera, attivino qualche curiosità. In Apocalypse Lounge Riccardo Orlandi ha campionato le colonne sonore degli anni ’60 e ’70 per poi darle in pasto a chi ha gravitato intorno alla sua etichetta, la Tannen Records, che edita poco e bene, come in questo caso. Giovanni Succi è il paroliere e vocalist di gran parte dei brani, esprimendo una spensierata inquietudine e dissenso per il tempo stupido in cui siamo immersi. Il tocco femminile è quotato Francesca Amati dei Comaneci, ma ci sono fra gli altri anche M. Martellotta, Gallucci al sax, Dj Argento, Manzan al violino. Negli 11 pezzi si attraversano vari generi musicali, primo fra tutti il funky. Il brano più apprezzato è sicuramente Happy 1942, dove Succi su base lounge spoglia il passato con carisma ironico e lo ricompone in una preoccupante metafora del presente. Nell’ultima ma non ultima per intensità, arriva l’hip hop oscuro dei Kill The Vultures.
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