Visioni

Un tocco di Hollywood nell’anno di Strauss

Un tocco di Hollywood nell’anno di Straussnella foto una delle recenti immagini del concerto viennese di Capodanno

Musica A Vienna il tradizionale Concerto di Capodanno della filarmonica diretto da Marris Jansonn, che ha impresso all'orchestra una continuità sonora ed interpretativa convincente

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 2 gennaio 2016

È unico ed irripetibile il tempo di un concerto, soprattutto quando gli elementi che lo compongono sono di assoluta bellezza e professionalità. Non per niente l’unico ed irripetibile Concerto di Capodanno rimane quello viennese città che da 75 anni ospita questo evento. Quest’anno per celebrare i 75 anni dal primo evento, sul podio il maestro Marris Jansonn a capo dei Wiener Philharmoniker. Marris Jansonn sovietico ma di formazione viennese, ha impresso all’orchestra una continuità sonora ed interpretativa molto convincente. La scelta del repertorio è stata fra le più azzeccate, soprattutto perché, come spesso succede, c’è sempre un recupero di composizioni meno conosciute dell’enorme repertorio viennese.

Già l’inizio con tanto di hollywoodiana memoria si è aperto con la Uno Marsch di Richard Stolz e quindi il concerto è partito nel suono migliore, allegro, divertente e soprattutto scoppiettante. Infatti i brani a seguire ovvero tre opere di Johann Strauss jr. il Weaner Madl’n. Walzer op. 388 di Carl Michael Ziehrer e soprattutto la divertentissima Mit Extrapost. Galopp, op. 259 di Eduard Strauss hanno sancito con grande determinatezza il rapporto fra il direttore e l’orchestra creando una sorta di perfezione ludica.

Non bisogna dimenticare che la grandezza di Jansonn risiede in quella gestualità poco complessa ma molto comunicativa; il suo gesto è significativo, trasmette e incide sulla riuscita dei brani. Ed ecco quindi la magia del New Year Concert viennese, il racconto di un sogno epico e al tempo stesso erotico, come Klimt o Truffaut oppure come solo il Wolfgang austriaco lo sapeva essere. Una delle pagine più belle del grande Strauss è l’ouverture da Eine Nacht in Venedig (Wiener Fassung) che ha aperto la seconda parte del concerto.

Quindi un clangore incredibile fra polche e walzer degli Strauss fino ad una pagina bellissima come Fürstin Ninetta – Entr’acte zwischen 2. und 3. Akt dello Strauss jr.: a brividi, per avviarsi verso la conclusione con Seufzer-Galopp, op. 9 questa volta di Johann Strauss sr., Die Libelle. Polka mazurka, op. 204 di Josef Strauss per concludersi con due capolavori di Strauss: Kaiser-Walzer,op.437, Auf der Jagd. Polka schnell, op. 373.

E naturalmente i grandissimi bis Im Sturmschritt e l’inossidabile Danubio per concludersi con la tradizionale Marcia di Radetsky del padre di tutti gli Strauss ovvero Johann Strauss sr.

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