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Un «solare» tour tedesco

Un «solare» tour tedescoAngela Merkel con Li Kequiang

Cina Dopo la viista del premier Li Keqiang in Germania. Dazi sull’import, Berlino si smarca dall’Ue

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 30 maggio 2013

Se si chiede a qualsiasi cinese che ne pensa della Germania, fioccheranno commenti positivi. Auto, macchinari, serietà e… birra. Chi frequenta le lande cinesi, o è mai stato in un ristorante cinese in Italia, avrà bevuto la birra Tsingtao. Nella cittadina di Tsingtao infatti dal 1889 al 1922 c’erano i tedeschi che erano concessionari della Manciuria. Prima del ritornodell’area ai cinesi, gli «ospiti» europei, per bisogni propri, avevano cominciato a produrre birra con impianti che i cinesi hanno mantenuto.

Un esempio che dice molte cose: Cina e Germania hanno relazioni particolari, coltivate negli anni, perfino nel periodo pre repubblicano e maoista.

Non stupisce dunque che Li Keqiang, in visita in Germania, abbia parlato dei due paesi come un «dream team». Si tratta di unire i puntini di collaborazione storica, non senza frizioni, come per le presunte irregolarità nelle cinghie di trasmissione di molte Volkswagen, poi tolte dal mercato cinese. Lo scambio tra i due paesi è di fatto all’interno di una logica win win, per Germania e per la Cina: tecnologia in cambio di mercato. Il mercato cinese è l’oggetto dei desideri di tutta Europa – e non solo, basti pensare alla recente visita di Li in India.

Quindi che succede? Il commercio bilaterale tra i due paesi ammontava a quasi 150 miliardi di euro nel 2011. La Germania, che rappresenta circa un terzo del totale degli scambi della Cina con le 27 nazioni dell’Ue, produce i macchinari e le attrezzature di alta qualità di cui le aziende cinesi hanno bisogno per produrre i propri beni, molti dei quali per altro finiscono per tornare in Germania, nel mercato locale.

La Cina è un mercato enorme per le auto di lusso tedesche e per macchinari all’avanguardia, mentre le esportazioni cinesi verso la Germania comprendono prodotti tessili, elettrodomestici e giocattoli.

Da un anno la Cina è diventata il più grande mercato per la Bmw; per la Siemens e la Basf, l’azienda di punta della chimica tedesca, la Cina è il terzo mercato più grande. Proprio in nome di questi rapporti commerciali speciali, la Germania, con altri governi europei, si è detta contraria al piano della Commissione europea che vuole imporre dazi pesanti sulle importazioni dalla Cina di pannelli solari.

È stato il ministro dell’economia tedesco Philipp Roesler a dichiarare dopo i colloqui con il premier cinese, che non c’è «alcun bisogno di altre misure tariffarie», ribadendo quanto sostenuto da Angela Merkel – in favore del libero scambio – nel suo incontro con Li Keqiang domenica scorsa.

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