Un sax che scardina le regole
Note sparse Esce il nuovo lavoro di James Brandon Lewis qui in formazione da quintetto dal titolo «Un Unruly Manifesto»
Note sparse Esce il nuovo lavoro di James Brandon Lewis qui in formazione da quintetto dal titolo «Un Unruly Manifesto»
«Le soluzioni immaginarie sono il vivere e il cessare di vivere. L’esistenza è altrove»: così André Breton nel Primo Manifesto del Surrealismo del 1924. A Charlie Haden (con il quale il tenorsassofonista ha studiato), a Ornette Coleman e proprio al Surrealismo è dedicato questo sesto disco del musicista di Buffalo, classe 1981, qui in quintetto. Una pronuncia ruvida e lirica, fortemente coltraniana, lo rendono un interprete di primo piano del jazz di oggi. L’energia e la tensione che animano le nove tracce grondano visioni e febbre, sete di altrove. Il free, la melodia, vaghissime ruggini quasi rock, classiche nevrosi metropolitane suonate con un’intensità che non lascia scampo, soulness , perfette apnee nell’oceano dell’imprevedibile, sentite dediche ad un maestro (Haden is beauty). Questo nuovo lavoro di Brandon Lewis è un manifesto capace di scardinare regole ed aprire mondi.
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