Cultura

Un romanzo tra formazione e avventura che indaga i mostri dell’immaginario e gli orrori umani

Un romanzo tra formazione e avventura che indaga i mostri dell’immaginario e gli orrori umani"Guardians of Time" dell'artista austriaco Manfred Kielnhofer

Narrativa «La laguna dei sogni sbagliati» di Massimiliano Scudeletti, per Arkadia. Rimasto tragicamente orfano in tenera età, il protagonista si trasferisce a Venezia presso un’anziana zia eccentrica che vive in una specie di castello, legge di pratiche magiche e gli insegna che il vero Schattenjäger, il cacciatore di ombre, ricerca il lato inconsueto delle cose e alla certezza della luce del mezzogiorno preferisce il crepuscolo

Pubblicato più di un anno faEdizione del 3 maggio 2023

Un amore incondizionato per la lettura e per i suoi templi serpeggia in La laguna dei sogni sbagliati (Arkadia, pp. 214, euro 16) di Massimiliano Scudeletti, che in una sorta di prequel al precedente Little China Girl (dove svelava i segreti della mafia cinese nella sua Firenze), torna ad esplorare l’adolescenza del videoreporter di guerra Alessandro Onofri negli anni ’90 del secolo scorso. Rimasto tragicamente orfano in tenera età, il protagonista si trasferisce a Venezia presso un’anziana zia eccentrica che vive in una specie di castello, legge di pratiche magiche e gli insegna che il vero Schattenjäger, il cacciatore di ombre, ricerca il lato inconsueto delle cose e alla certezza della luce del mezzogiorno preferisce il crepuscolo.

NELLA SUA BIBLIOTECA piena di testi antichi, tavole astronomiche, erbari settecenteschi e manuali d’anatomia, Alessandro scopre I pirati della Malesia e la Vita di Milarepa, vangelo del buddhismo tibetano, lasciandosi affascinare da libri esoterici e iniziatici, come i Grimoire o libri di incantesimi e i testi di Ars Goetia dedicati all’invocazione degli spiriti, con il recondito desiderio di non dimenticare i genitori scomparsi. Altrettanto sacrale è l’atmosfera che si respira nella libreria del signor Malachi, dove i libri sono tutti rigorosamente usati e accatastati senza nessun ordine apparente ma disposti in cumuli per senso di appartenenza o principio di attrazione tra carte geografiche di mondi scomparsi o mai esistiti, ed è qui che il giovane scova L’angelo della finestra d’occidente di Gustav Meyerick, affacciandosi ad un mondo di arti occulte e presenze fantasmatiche.

IN CONTROLUCE e sullo sfondo di un romanzo tra formazione e avventura, che volontariamente rende omaggio a generi letterari tradizionalmente considerati minori e di «intrattenimento», avvampano le nubi tossiche del polo petrolchimico di Marghera e la guerra nella ex Jugoslavia, facendo dell’affermazione «una terra malata genera mostri» il refrain dell’opera e gettando fasci di luce obliqua sulle periferie all’ombra delle grandi città da cartolina. Alla trama principale si mescolano episodi di bullismo, primi amori adolescenziali, rave abusivi, ronde leghiste e il fiorire di sette sataniche e sabba allucinogeni, richiamando alla mente i riferimenti al satanismo moderno del Pendolo di Foucault di Umberto Eco o le imprese dei ragazzini di It di Stephen King.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento