Cultura

Un presente di contaminazioni letterarie e non solo

Un presente di contaminazioni letterarie e non soloParticolare da un'opera di Rosa Naday Garmendia

Scaffale "La letteratura oggi. Romanzo, editoria, transmedialità", un'opera collettiva curata da Giuliana Benvenuti.(Einaudi), offre una sintetica e ben documentata panoramica sul fermento di studi su adattamenti, riscritture, trasformazioni intermediali tra Stati Uniti, Regno Unito e in generale nel mondo di lingua inglese

Pubblicato più di un anno faEdizione del 15 luglio 2023

Un limite dello studio accademico della letteratura sta nella compartimentazione universitaria (a volte stagna) di qualcosa che nella realtà è un continuum. Si continua a discutere di romanzi e racconti come se gli scrittori non ascoltassero musica o non andassero a teatro; in tempi più recenti, vanno anche cinema, guardano la tv e praticano i videogiochi. D’altronde la letteratura sfocia in altre arti e altri media, e non da ieri; se si studiassero le vicissitudini del Faust si scoprirebbe che la transmedialità, come viene chiamato oggi il transito di storie e altri materiali dell’immaginario da un medium all’altro, ha una ben lunga storia. Ma questa visione conservatrice della letteratura come sistema auto-referenziale alligna solo in Italia e fortunatamente non dappertutto.

C’È TUTTO UN FERMENTO di studi su adattamenti, riscritture, trasformazioni intermediali tra Stati Uniti, Regno Unito e in generale nel mondo di lingua inglese. Ne offre una sintetica e ben documentata panoramica La letteratura oggi. Romanzo, editoria, transmedialità (Einaudi, pp. 332, euro 24), opera collettiva curata da Giuliana Benvenuti. L’ampia introduzione ci aiuta a orientarci tra Age of Acquisitions e Age of Amazon, tra self-publishing e narrativa born translated, e tutte le varie interazioni tra parola stampata, immagine, audio e quant’altro.

A seguire, il volume offre una serie di casi di studio che partono da opere letterarie di successo per seguirne tutte le metamorfosi in altri media, tra i quali spiccano il solido saggio di Valerio Massimo De Angelis su Stephen King e quello di Beniamino Della Gala sul Nome della rosa di Umberto Eco. Ma ci sono anche contributi su Rushdie, Saramago, Atwood e altri, in una prospettiva realmente globale – ulteriore pregio del volume.

UNICO LIMITE di questa serie di saggi, quella di partire sempre dalla letteratura, da racconti e romanzi, e non esplorare le dinamiche transmediali che prendono invece l’avvio dal cinema, dal fumetto, dalla televisione e vengono riadattate in forma letteraria (un caso interessantissimo i romanzi di Tullio Avoledo scaturiti dall’universo condiviso Metro 2033). Si resta nell’orizzonte di una centralità della parola stampata, nonostante l’introduzione di Benvenuti ci avverta giustamente che tale centralità è ormai cosa del passato.

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