Un occhio vigile tra conflitti e complessità
Nomine L'annuncio è ufficiale, ad essere chiamata a far parte del nuovo cda del Teatro di Roma è Natalia Di Iorio
Nomine L'annuncio è ufficiale, ad essere chiamata a far parte del nuovo cda del Teatro di Roma è Natalia Di Iorio
Notizia a sorpresa ieri, nell’estenuante tiro alla fune in corso da mesi, o forse anni, per dare al Teatro di Roma una nuova ed efficiente governance. Apparigliato l’equilibrio di genere, si scopre da una risposta pubblica dell’assessore Gotor che a far parte, in quota Comune, del nuovo consiglio d’amministrazione dell’ente è stata chiamata Natalia Di Iorio, ovvero (ed è proprio la prima volta) una persona che di teatro sa e conosce, avendo cominciato a frequentarlo poco più che bambina seguendo il fratello attore (il compianto Piero Di Iorio allievo a sua volta di Luca Ronconi e degli altri maestri della scena), prima di diventarne abile manager e inventrice di spettacoli, rassegne e manifestazioni (come Le vie dei festival, di cui proprio il manifesto pubblicò per diverse estati calendari e percorsi). Peccato che ora l’interessata dovrà rinunciare alla propria attività organizzativa, ma è pur vero che garantirà al cda una conoscenza ed esperienza del mondo del teatro. E anche dei problemi e dei conflitti, come anche delle risorse, delle possibilità e dei valori che il teatro comporta per chi lo fa (e a cascata per chi ne usufruisce). Una buona notizia quindi, anche se bisognerà ora fare i conti con chi verrà nominato alla direzione del teatro, dato che minori sicurezze possono all’apparenza offrire le altre presenze, almeno quanto a conoscenza e trasparenza dei «segreti del mestiere». Ma che tra loro sieda un occhio vigile (e preparato e allenato), offre già un po’ di sicurezza.
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