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Un milione di firme per costringere la Ue a bandire i pesticidi

Iniziative Nove milioni di api sono state uccise quest’estate dagli insetticidi impiegati nelle colture di mais tra Brescia e Cremona. Svanito l’effetto Covid

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 28 gennaio 2021

C’è ancora tempo fino al 30 giugno per aderire alla campagna Ice (Iniziativa dei Cittadini Europei) Salviamo Api e Agricoltori (#SaveBeesAndFarmers) sostenuta da una rete di oltre 140 organizzazioni europee, una ventina quelle italiane, di agricoltori, apicoltori, non governative, con l’appoggio anche di sindacati, fondazioni di beneficenza e istituzioni scientifiche. Lo scopo è quello di costringere la Commissione europea a presentare proposte di legge per eliminare i pesticidi di sintesi dell’80% entro il 2030 (al 100% entro il 2035).

Ma anche ripristinare gli ecosistemi naturali nelle aree agricole, sostenere gli agricoltori nelle fasi della transizione e favorire l’aumento delle pratiche agroecologiche e biologiche. Per rendere tutto ciò possibile occorre arrivare ad almeno un milione di firme entro fine giugno. «Al momento ne abbiamo raccolto 440 mila online e stimiamo di averne altre 70 mila cartacee», racconta Elisa Mussio, co-responsabile della promozione della campagna per una delle organizzazioni che l’hanno lanciata, Pesticide Action Network (PAN) Europe.

«La pandemia ci ha molto penalizzati, ma ora dobbiamo mettercela tutta per raggiungere l’obiettivo. In Italia ad oggi ne abbiamo raccolte 17 mila, chi vuole dare il proprio contributo può consultare il sito internet www.savebeesandfarmers.eu/ita/».

A differenza di molte altre «semplici» petizioni, l’Ice è l’unico strumento che permettere ai cittadini europei di proporre iniziative legislative alla Commissione Europea. «Un’Ice ha un forte impatto sulle istituzioni dell’Unione Europea in quanto ha il potere di domandare cambiamenti concreti obbligando legalmente i destinatari, ovvero la Commissione europea e le sue agenzie esecutive, a considerarne le proposte – spiega Elisa Mussio – e proporre atti legali per la loro implementazione. A maggior ragione adesso che la terribile proposta di riforma della politica agricola comune (Pac) è in fase di approvazione dobbiamo arrivare a un milione di firme entro fine giugno».

La campagna Ice «è nata dalla considerazione che i tempi erano maturi per formulare ambiziose richieste politiche in materia di agricoltura e biodiversità», precisa Mussio. «La maggior parte delle prove scientifiche sottolineano il nesso esistente tra agricoltura intensiva, diminuzione delle aziende agricole a conduzione familiare, crollo della biodiversità e cambiamento climatico. Negli ultimi dieci anni, in media, ogni tre minuti un’azienda agricola in Europa ha chiuso l’attività». Non solo: «Sempre più terra viene gestita da un manipolo di aziende che si concentrano solo sulla resa piuttosto che sulla qualità dei prodotti e sull’effetto sul tessuto sociale che il modello intensivo comporta. Al contrario, le piccole aziende agricole stanno lottando per la sopravvivenza e con la loro scomparsa le zone rurali europee perdono posti di lavoro e il loro patrimonio culturale. Questo non possiamo permettercelo».

La campagna è partita nel settembre 2019. Per avere successo, un’Ice deve ottenere almeno un milione di firme provenienti da almeno un quarto degli stati membri europei ove sono stati raggiunti quorum prestabiliti; al momento la campagna Salviamo Api e Agricoltori! ha ottenuto il quorum in cinque dei sette Paesi necessari: Austria, Belgio, Francia, Germania e Romania. A presentare alla Commissione l’iniziativa sono stati sette cittadini europei, tra i quali una italiana: Annemarie Markt, una agricoltrice vittima di pesticidi nella sua azienda biologica a Coldrano (Bz).

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