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Un impegno costante che farà tappa a Napoli

Un impegno costante che farà tappa a Napoli

Gkn Il 5 novembre alle 14 in piazza Garibaldi a Napoli il mosaico sociale dell’insorgenza generalizzata si arricchisce di un nuovo tassello

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 3 novembre 2022

Secondo il rapporto Istat 2022 sulla situazione del Paese, in Italia oggi si contano poco più di 1,9 milioni di famiglie e circa 5,6 milioni di individui, di cui 1,4 milioni sono minorenni, in povertà assoluta; sono 4 milioni i dipendenti privati che percepiscono una retribuzione teorica lorda annua sotto i 12mila euro.

Tutto questo in uno scenario di inflazione in crescita con un +8,5% nel giugno 2022, sui prezzi al consumo dei prodotti alimentari e un’inflazione energetica al +49,1%. Saranno le fasce più vulnerabili a dover affrontare questa situazione a cui va aggiunto un aumento dei tassi di interesse per mutui e prestiti. In un contesto di aumento vertiginoso delle diseguaglianze economiche, sociali e di genere, di rischio di una guerra mondiale, di un cambiamento climatico che si sta avvicinando pericolosamente al punto di non ritorno.

I principali responsabili sono i Governi e i loro interessi legati a doppia mandata a una classe padronale che guarda al guadagno immediato, radendo al suolo diritti conquistati in decenni di lotte. Lo scenario oggi è ancora peggiore, con una politica che ora più che mai spingerà sulle divisioni, le guerre tra poveri, alimentando un conflitto orizzontale funzionale alle classi dominanti e ai loro obiettivi. Alle periferie di Firenze una fabbrica occupata a fianco di un territorio insorgente ha deciso di ribaltare l’esistente, spostando l’asse del conflitto da orizzontale a verticale rimettendo a posto l’ordine delle cose.

Dalla manifestazione del 26 marzo a Firenze si è consolidato un processo di convergenza ampio, articolato, multiforme, senza padroni né padrini, che ha saputo attivare le forze migliori di questo Paese per un ribaltamento concreto e reale dei rapporti di forza. La proposta dell’assemblea del 15 maggio a Campi Bisenzio parla di un processo che si autoalimenta, intersezionale, e che affronta in modo sistemico una crisi che è a sua volta di sistema, che dimostra oggi più che mai il fallimento del modello capitalista. Quella prospettiva vive e si alimenta nella responsabilità di ognuno di noi di saper aprire una nuova stagione di lotte, nuova nei linguaggi, nei metodi, nella capacità di costruire mobilitazione e convergenza dal basso.

E’ un processo che ha davanti a sé una sfida storica, tra cui quella di saper navigare in un mare in tempesta, mantenendo la rotta della coerenza ed evitando le secche che di volta in volta si presenteranno davanti, che non parlano solo di un sistema repressivo, ma di forze della conservazione che rischiano di riportarci al vecchio, a riti già consumati, a modelli ormai superati. Bologna il 22 ottobre con le sue 30mila persone in piazza ha dimostrato che tutto ciò è possibile.

E’ stato un appuntamento che inserito in un percorso che ha visto la manifestazione di Firenze il 26 marzo, l’assemblea del 15 maggio, il climate camp di Venezia del 10 settembre e le tante tappe dell’Insorgiamo tour in Italia, dimostra come la mobilitazione sociale non sia una semplice data su un calendario, ma un processo la cui prossima tappa è il 5 novembre di Napoli, costruita assieme a tanti compagni di strada e di lotta come il Movimento di Lotta disoccupati 7 novembre, i Fridays For Future, la campagna Noi Non Paghiamo, dove la questione dell’opposizione alla guerra, dell’esclusione sociale e dell’attacco frontale ai diritti del lavoro, di un cambio radicale del sistema economico per fermare l’apocalisse climatica si sommeranno a tante altre rivendicazioni provenienti soprattutto da un Sud che ha scelto di insorgere e di convergere.

E’ un quadro che, data la cornice di crisi profonda, può essere ridisegnato grazie al protagonismo dal basso di soggettività sociali che hanno fatto del conflitto il motore concreto del cambiamento e che si inserisce nella spinta per un ribaltamento definitivo dei rapporti di forza. Il 5 novembre alle 14 in piazza Garibaldi a Napoli il mosaico sociale dell’insorgenza generalizzata si arricchisce di un nuovo tassello. Tocca di nuovo a tutte e tutti noi far sì che possa diventare il nostro punto di non ritorno nella riscrittura della storia sociale e politica del nostro Paese.

*Collettivo di fabbrica ex Gkn

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