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Un gioco con 100 Supereroi

Un gioco con 100 Supereroi

Wonderful 101 Un solo giocatore li muove tutti. Troppo complicato?

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 21 settembre 2013

L’impatto iniziale con Wonderful 101, nuova opera dei Platinum Games in esclusiva per Wii U, è una materia difficile da trattare, poiché per quanto si possa amare lo stile e l’arte della software house di Bayonetta, Mad World, Vanquish e Metal Gear Rising è inevitabile provare una frustrazione che sfiora la rabbia durante la prima ora di gioco. Questo accade perché dopo il primo  stupore per la deliziosa  rappresentazione “superdeformed” dei personaggi, per le musiche ricercate nella loro corale retorica esasperata e per la potenza bizzarra del racconto si inizia davvero a giocare, ma qualcosa non va: bisogna interagire con lo schermo touch-screen del gamepad e gli ordini che si impartiscono all’orda dei meravigliosi 100 supereroi del gioco (il centounesimo è il giocatore che li muove) ottengono risultati non voluti, non funzionano e lasciano i personaggi dentro lo schermo in un’attonita e anarchica attesa mentre un treno impazzito viaggia incontrollato verso una scuola.

Proviamo fitte di delusione e la sensazione di essere incapaci, vorremmo lasciare il gioco ma non ci riusciamo perché qualcosa ci spinge ad andare avanti e a fidarci degli sviluppatori di Platinum Games. Infine la fiducia viene premiata e la rabbia diviene senso di colpa per non avere subito intuito, con l’umiltà di un giocatore novello, le idee nuove e rivoluzionarie di Kamiya e soci. Se ci si applica con rigore, se si dimentica come abbiamo videogiocato fino al giorno prima, se si impara a pensare con la mente e le dita libere da preconcetti di gameplay, Wonderful 101 rivela dopo poche decine di minuti e sudori freddi tutto il suo superbo valore ludico.

Ci siamo abituati a schiacciare sempre gli stessi pulsanti mentre con questo videogame bisogna reimpostare il proprio istinto ludico e solo così possiamo dominare la massa di supereroi. C’è qualcosa di geniale nel fatto che inizialmente l’orda benigna risponda indisciplinata ai nostri comandi di “incapaci”, d’altronde diamo ordini a una folla e dobbiamo farlo disegnando sul touchscreen e guardando contemporaneamente due schermi mentre nel frattempo usiamo anche i tasti.

L’intreccio del gioco è follemente originale quanto i suoi comandi: cento supereroi giunti da ogni città del mondo lottano contro un’invasione aliena e per farlo devono fondersi insieme per plasmare armi e altri giganteschi oggetti utili per sconfiggere la minaccia: un mega-pugno, una spadona, un ponte e così via.

Solo dopo avere concluso il videogame comprendiamo appieno l’eccellente lavoro di Platinum Games, la sfida che hanno diretto ad un mercato che tende ad affossare le novità e lo sberleffo verso i giocatori pigri e addomesticati. Ci vogliono occhi e mani fresche per giocare Wonderful 101, che ci ammonisce a non arrestarci mai  davanti alle prime difficoltà come non ci si ferma dopo le prime pagine di un libro. Se avete figli piccoli che vogliono vivere il loro primo videogame passategli il gamepad e giocheranno Wonderful 101 con un’immediata e invidiabile naturalezza.

 

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