Un film nato da un sogno
Fulmini e saette In questi giorni di coronavirus, chiuso in casa, ho finito l’opera delle mie opere cinematografiche, e la regalo telematicamente al maggior numero possibile di spettatori, pubblicandola su YouTube. Si intitola […]
Fulmini e saette In questi giorni di coronavirus, chiuso in casa, ho finito l’opera delle mie opere cinematografiche, e la regalo telematicamente al maggior numero possibile di spettatori, pubblicandola su YouTube. Si intitola […]
In questi giorni di coronavirus, chiuso in casa, ho finito l’opera delle mie opere cinematografiche, e la regalo telematicamente al maggior numero possibile di spettatori, pubblicandola su YouTube.
Si intitola «Vita e morte e miracoli di Eftimios», e inizia con un breve video: entro in campo in una stanza, inquadrato dalla mia digitale posta su un cavalletto, mi siedo e guardando in macchina parlo (trascrivo l’essenziale):
Questa mattina, 2 novembre 2019, ho fatto un sogno. Mi trovavo proprio qui, entravo in campo, mi sedevo e parlavo dell’adolescenza, di Pasolini, di Bauman… A un certo punto, riflettendo sull’adolescenza e gli adolescenti, ho cominciato a parlare di Eftimios figlio mio morto adolescente, ho ripetuto il suo nome più volte, ed ecco, dietro la digitale che mi registrava nel sogno e che mi sta registrando, ho visto apparire Eftimios! Ho provato ad alzarmi ma Eftimios mi ha detto: – No, papà, non puoi farlo, perché i vivi e i morti possono sognarsi e nel sogno vedersi e parlarsi – a questo servono i sogni – ma nella realtà non possono toccarsi, abbracciarsi… Siamo divisi, come davanti allo specchio dal vetro, come nel cinema dallo schermo. E mentre lo ascoltavo, ho sentito che suonavano alla porta, in sogno, e gli ho detto: – Va bene, Eftimios, però ascolta: non scomparire. Non possiamo abitare lo stesso spazio, facciamo così: io esco a destra e tu entri a sinistra, scambiamo i nostri due spazio-tempo… E così abbiamo fatto nel sogno: sono uscito dall’inquadratura, Eftimios è entrato, si è seduto qui al posto mio e si guardava intorno… e si sentiva il mio allontanarsi e aprire la porta e poi avvicinarsi dei passi ma non i miei passi, i tacchi di una donna si sono avvicinati, e quando sono arrivati in primo piano Eftimios ha guardato dietro la digitale, ha visto sua madre, Alexandra, che è entrata in campo e lo ha abbracciato e baciato…
Ecco. Mentre raccontavo in video questo sogno mi è diventato chiaro che la figura di mio figlio, la sua vita e i suoi miracoli, il rapporto tra noi, hanno costituito il fuoco gravitazionale di tutte le mie opere di cinema e televisione, sono andato a rivederle, le ho montate come tessere di un mosaico, ho realizzato il film-documentario di 1 ora e 36 minuti che ora potete vedere e ascoltare liberamente al seguente indirizzo telematico:
https://www.youtube.com/watch?v=e5hreaIQvy4&t=2s
(Vita e morte e miracoli di Eftimios)
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