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Un favoloso “trickster” Antonio Infantino

Un favoloso “trickster” Antonio Infantinouna scena dal film "The fabulous trickster Antonio Infantino" di Luigi Cinque

In sala Programmato per lunedì 23 all'Isola del Cinela a Roma il film di Luigi Cinque e un "Concerto in memoria di un re"

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 21 luglio 2018

Un favoloso masnadiero, un briccone divino che vive ai confini delle regole, A Fabulous Trickster in viaggio con Antonio Infantino è ricordato nel film di Luigi Cinque in programma lunedì 23 luglio all’Isola del Cinema, l’isola Tiberina a Roma. Personaggio «tra i migliori dello spettacolo e della cultura italiana» lo definiva Fernanda Pivano, fin dalle sue esibizioni al Folkstudio negli anni ’70 quando era definito anche «il re delal taranta» alla serata di apertura della Notte della Taranta nel 2016 con Capossela, ha continuato ad essere una figura sciamanica come appare nel film. Il capo avvolto in veli etiopi per proteggere l’apparato uditivo, dice, o cautelarsi dal calore del sud. O mettere un filtro al battito dei tamburi della sua musica, un folklore inventato e proiettato sempre oltre, a partire dalla memoria popolare. Il film rende conto di ogni frammento di memoria, come testimoniano anche gli innumerevoli oggetti della sua casa, una memoria utile alla creatività: la tea Tara che porta alla trance proprio come il tarantismo, il libro Tarantula di Bob Dylan che esplora la dimensione dell’oscuro, la nota ripetuta che fa esplodere la danza.
«Per me la taranta è vita, non è un approccio popolare né folklore» e si inoltra nell’immenso sapere arcaico, anche come gli è stato tramandato dalla sua famiglia di Tricarico provincia di Matera, in contrapposizione a De Martino che colloca il sapere magico in chiave sociologica come psicanalisi dei poveri.
Come un pastore errante (laureato con 110 e lode costretto ad emigrare) dipana i suoi racconti, siano filastrocche dai poteri occulti, siano i ricordi di guerra vissuta da bambino nel Lazio da Sabaudia (dove nacque nel 1944) a Roma, con il suono delle bombe a caratterizzare per sempre il suo sound. Si esprime nel suo girovagare in campagna in termini filosofici suggeriti dalla saggezza dei filofosi vissuti da queste parti (Pitagora di Metaponto, Parmenide di Elea), usando sempre il dialetto come una forma di vendetta per imporre maggior forza e dignità al legame con l’autorevole passato, per dimostrare se non la superiorità di quella cultura, almeno una uguale dignità, dimostrare «la forza enorme della nostra cultura che è oro». Nei numerosi brani musicali del film si ricrea il paesaggio sonoro del luogo e del passato, si evocano le voci di donne, il rumore degli zoccoli dei cavalli, il suono della zampogna suonata dal padre e dal nonno, il rumore degli attrezzi di lavoro.
Lunedì 23 luglio la Lucania Film Commission presenta il film all’Isola del Cinema alle ore 21.30 preceduto alle 20.30 dal «Concerto in memoria di un re» con Petra Magoni con Luigi Cinque Hypertext Orchestra, Badara Seck, Antonello Salis, Andrea Biondim Riccardo Fassi, i Tarantolati di Antonio Infantino, i Têtes de Bois, la Tarantella di Montemarano. Una serata a ingresso libero ad esaurimento posti.

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