Un cortigiano sconfitto dalla dea Fortuna
Alias Domenica

Un cortigiano sconfitto dalla dea Fortuna

L'ultimo dei grandi Cavalieri Emblema dell’umanista elegante travolto dalla brutalità della storia, Baldassarre Castiglione scrisse poco meno di duemila «Lettere famigliari e diplomatiche», ora edite in tre volumi Einaudi, a cura di Angelo Stella
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 8 gennaio 2017
«Yo digo que es muerto uno de los mejores caballeros del mundo» dichiarò, solenne e probabilmente anche commosso, l’imperatore Carlo V, a Toledo, di fronte al corpo di Baldassarre Castiglione, l’8 febbraio del 1529. Il sovrano dell’impero più vasto di ogni tempo si inchinava dinanzi al più grande (e forse ultimo) dei Cavalieri, erede della tradizione cortese che l’Orlando Furioso nel 1516, con nostalgia un po’ ironica, aveva dichiarato ormai conclusa: «O gran bontà de’ cavallieri antiqui!». Da quattro anni Baldassarre era arrivato in Spagna come nunzio di papa Clemente VII, in uno dei periodi più difficili e conflittuali dell’età...
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