Visioni

Un corpo di ballo tra le pagine di Stendhal

Un corpo di ballo tra le pagine di StendhalRebecca Bianchi e Michele Satriano – foto di Fabrizio Sansoni

A teatro Il coreografo tedesco Uwe Scholz porta in scena all'Opera "Il rosso e il nero"

Pubblicato circa 2 ore faEdizione del 2 novembre 2024

Non aveva compiuto ancora 30 anni, Uwe Scholz, quando a Zurigo nel settembre del 1988 presentò uno dei suoi più appassionati balletti: Il Rosso e il Nero. Il giovane coreografo tedesco, a quei tempi direttore del Corpo di Ballo dell’Opera di Zurigo, desiderava da tempo trasformare in danza il romanzo di Stendhal. Lo fece in omaggio a uno dei maggiori protagonisti del balletto narrativo del Novecento, John Cranko, autore di capolavori come Romeo e Giulietta e Onegin e della trasformazione dello Stuttgart Ballet, in cui Scholz avrebbe poi lavorato per 17 anni, in una delle migliori compagnie europee.

Se ne parla perché fino a stasera Il Rosso e il Nero di Scholz è in scena all’Opera di Roma, con étoiles, solisti e Corpo di Ballo del teatro diretti da Eleonora Abbagnato. Balletto poco visto in Italia, esige danzatori capaci di infondere nella tecnica pungenti sottigliezze espressive. Il tutto sostenuto dal fulgore della musica di Hector Berlioz, con pagine da Le Corsaire a Roméo et Juliette, da Les Troyens alla Grande symphonie funébre et triomphale, eseguite dall’Orchestra dell’Opera diretta da Martin Georgiev.

RIPRESO per l’Opera di Roma dal coreologo Giovanni Di Palma, Il Rosso e il Nero è rinato al Costanzi nel nuovo allestimento di Ignasi Monreal, costumi di Laura Biagiotti. Ambientazione scenografica di impatto metafisico alla De Chirico, con elementi simbolici, frammenti imponenti di statue, giardini stilizzati in prospettiva, quinte geometriche rosso fuoco, croci oppressive. Diviso in tre atti, il balletto punta a mettere in luce i conflitti interiori del giovane Julien Sorel, al debutto il primo ballerino Michele Satriano, alle prese con una vita desiderosa di ascesa secolare, a tratti costretta a un rifugio sofferto nel clero, contrasto vivo anche nell’opposizione cromatica del titolo tra rosso (colore del secolo, delle battaglie, del sangue) e nero (l’abito del seminario).

Una storia complessa, intrecciata alle travagliate storie di amore (e morte) di Sorel con le due donne della sua vita: M.me de Rênal, l’étoile Rebecca Bianchi, e Mathilde De La Mole, la prima ballerina Marianna Suriano. Affiancati con salda presenza dai Solisti e dal Corpo di Ballo, Satriano, Bianchi e Suriano sono entrati con spessore nelle sfaccettature dei personaggi: ne sono esemplari il passo a due in camera da letto tra Satriano e Bianchi sul Roméo et Juliette, duetto di «resistenza amorosa», punteggiato con focosa sintonia tra i partner da lift in abbandono e tentativi sofferti di rifiuto, il gran ballo e il passo a due del secondo atto con il graffio di guizzante seduzione tra Suriano e Satriano. Stasera ultima replica, con Alessio Rezza, Federica Maine e Flavia Stocchi.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento