Umbria, salta l’accordo tra i sindaci Pd e Bandecchi

Schiarita nel centrosinistra in Umbria, dopo che alcuni giorni fa Sinistra, Verdi e M5S avevano abbandonato il tavolo col Pd in vista delle prossime comunali e regionali. Nel mirino degli alleati l’ipotesi di un accordo tra alcuni sindaci dem della provincia di Terni con il partito del sindaco Stefano Bandecchi (Alternativa Popolare), per garantire al suo candidato Lorenzo Filippetti la guida della partecipata che gestisce il servizio idrico. Per scongiurare l’accordo era partito un forte pressing dal Pd nazionale sul segretario regionale Tommaso Bori e sui primi cittadini di Narni e altri comuni per impedire l’intesa con Bandecchi, che avrebbe poi portato alla guida della provincia un esponente del Pd.

Ieri all’assemblea dei sindaci che doveva varare la nomine l’intesa è saltata, facendo infuriare il coordinatore regionale di Ap Riccardo Corridore che, in un video, ha accusato i sindaci dem di «essere inaffidabili» per aver tradito «l’accordo che avevamo raggiunto». Bandecchi rincara: «Non si può parlare con chi ha la sedia appiccicata al c..o».

Rossoverdi e grillini parlano di una «buona notizia». «Siamo rassicurati dal fatto che il Pd abbia mandato un giusto segnale, quello che serve per ricostruire la compattezza dell’opposizione progressista a Terni e alle destre che governano la regione. Bisogna che tutti nel nostro campo abbandonino la logica della lottizzazione delle poltrone per sfidare la destra e Bandecchi sul terreno di una gestione trasparente e efficiente delle società a partecipazione pubblica». Soddisfatto anche il senatore Pd umbro Walter Verini: «Credo che sia stato sventato un brutto pasticcio. Sono certo che le reazioni del Pd nazionale e di Terni e dei parlamentari abbiano tolto di mezzo ogni tentazione di stringere accordi con ambienti politico di questo tipo».