Ultrà neri a Roma contro il governo «globalista»
Neofascismi L’appello «dalle curve alle piazze» chiama a raccolta l'estrema destra sabato pomeriggio al Circo Massimo di Roma. Tra i primi a sottoscriverlo la Brigata Leonessa del Brescia, legata al network del Veneto fronte skinheads e gli Ultras Lazio filiazione diretta degli Irriducibili dopo lo scioglimento del gruppo in seguito all’omicidio di Fabrizio Piscitelli, «Diabolik»
Neofascismi L’appello «dalle curve alle piazze» chiama a raccolta l'estrema destra sabato pomeriggio al Circo Massimo di Roma. Tra i primi a sottoscriverlo la Brigata Leonessa del Brescia, legata al network del Veneto fronte skinheads e gli Ultras Lazio filiazione diretta degli Irriducibili dopo lo scioglimento del gruppo in seguito all’omicidio di Fabrizio Piscitelli, «Diabolik»
L’appello «dalle curve alle piazze» è stato lanciato dapprima sui social e attraverso un video che chiama a raccolta «gli italiani» sabato pomeriggio al Circo Massimo di Roma, «contro chi ha distrutto il nostro Paese». Poi sono arrivati anche dei volantini che precisano meglio gli obiettivi, annunciando come sia «giunto il momento di ribellarsi e innalzare il tricolore», contro coloro che «ci hanno messo prima le catene ed ora pura la museruola (la mascherina» e che «con la scusa della pandemia chi hanno arrestato e chiuso in casa per settimane». Infine, attraverso lettere inviate a testate locali online e a siti dedicati al calcio, i contorni nell’iniziativa sono emersi chiaramente come il tentativo di una parte dell’estrema destra di manifestare contro quello che viene definito come un «governo schiavo di consorterie economico finanziarie sovranazionali», legato al «capitalismo finanziario globalista», che avrebbe «instaurato» niente meno che «una deriva dittatoriale».
A FIRMARE L’INIZIATIVA una sigla inedita e volutamente generica, quella dei «Ragazzi Italiani», dietro la quale si celano alcune sigle di destra del mondo degli ultrà del calcio. Ma non solo. Presentato inizialmente come «la manifestazione degli ultras», l’appuntamento romano appare infatti come uno dei molti segnali di risveglio della destra radicale che sta accompagnando la fine del lockdown, mentre in quest’area politica si moltiplicano i segnali di crisi e possibili ricomposizioni. Dall’annuncio dello sgombero di Casa Pound alla crisi che attraversa Forza Nuova, con gruppi di ex militanti alla ricerca di una casa comune, dalle proteste organizzate nella capitale il 30 maggio sotto l’insegna di «Marcia su Roma» alle piazze complottiste dei Gilet Arancioni.
COSÌ, L’APPELLO per manifestare il 6 giugno a Roma ha raccolto fin qui soprattutto il sostegno di gruppi ultrà da sempre vicini alla militanza neofascista, a partire dalla Brigata Leonessa del Brescia, legata al network del Veneto fronte skinheads e agli Ultras Lazio – l’appello è stato rilanciato dalla «Voce della Nord» -, filiazione diretta degli Irriducibili dopo lo scioglimento del gruppo in seguito all’omicidio di Fabrizio Piscitelli, «Diabolik». Con loro, ultrà notoriamente neri come quelli del Verona, del Varese e dell’Ascoli, ma si annunciano delegazioni anche di Juventus e Roma. Altrettanto nette anche le prese di distanza, su tutte quella della Curva Nord dell’Atalanta. Resta da capire se all’appello risponderanno o meno anche i diversi gruppi della destra radicale. Nel frattempo, l’Anpi provinciale ha chiesto a Prefetto e Questore di Roma «che venga impedita la manifestazione pericolosa ed eversiva» dei neofascisti. (gu.ca.)
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