Ha tutto in mano, Giuseppe Conte: futuri organigrammi, nuove regole, ruolo di Beppe Grillo, il prospetto di bilancio economico del Movimento 5 Stelle rigenerato. Da qui discendono le tensioni e le divisioni interne, ma tutto questo per una volta non intralcia il processo innescato con il nuovo leader perché non intacca il senso di urgenza che dentro ai 5 Stelle circonda l’annuncio salvifico dell’ex presidente del consiglio.

Quando, a metà della prossima settimana, verrà annunciato lo statuto molte cose saranno chiarite, anche se non tutte (come la vicenda del doppio mandato). Conte sa che potrà tirare la corda un altro po’: già da tempo praticamente tutti dentro al M5S lo considerano l’ultima spiaggia, l’unico che può tenere in carreggiata il partito del «populismo gentile», ago della bilancia delle maggioranze di governo. A corroborare la sua posizione c’è il fatto che tra i parlamentari circoli un sondaggio interno che dimostra chiaramente che un M5S senza Conte è destinato a essere fortemente ridimensionato. Ecco perché si ipotizza che sul nuovo simbolo, quello emendato dalla presenza della dicitura del Blog delle stelle (rimasto in mano a Davide Casaleggio) e arricchito dal riferimento futuristico alla data-simbolo «2050», potrebbe persino comparire il cognome del nuovo leader.

Grillo arriverà a Roma e forse parteciperà anche alla presentazione del nuovo M5S. Del quale resterà il garante, tutti al momento considerano impossibile che perda questo titolo. Ma l’organigramma ruoterà attorno alla figura apicale del capo politico che a si rivolgerà alla segreteria, con la possibilità di interpretare nelle fasi salienti i parlamentari e gli iscritti. È ancora da capire come l’articolato sistema di regole pensato da Conte arginerà il rischio che possa fare invasioni di campo in campo a partita iniziata in base al fatto che, come recita lo statuto attuale, «il garante è il custode dei valori fondamentali dell’azione politica dell’Associazione».
Alessandro Di Battista ribadisce la sua lontananza politica dall’attuale Movimento 5 Stelle ma si presenta come osservatore: «Vedremo – dice – Giuseppe Conte sa perfettamente che io non mi convinco né con le poltrone né con le candidature. Mi si convince solo con una linea politica chiara, con proposte intransigenti». Intanto Casaleggio ammicca alle quinte colonne nostalgiche: «Grillo? – dice al Tg4 – Ogni tanto lo sento. E ho ancora tanti amici dentro il M5S». E ribadisce: siccome il vecchio statuto prevedeva che le votazioni online dovessero essere certificate dalla piattaforma Rousseau, «potrebbero esserci ricorsi» all’indomani delle prossime consultazioni.